Verso le Regionali: chi è Maria Antonietta Ventura

Il profilo dell'ex candidata Governatore per la coalizione di centrosinistra

Maria Antonietta Ventura è la non candidata alla presidenza della Regione Calabria per la costruenda coalizione di centrosinistra a guida giallorossa. Partito democratico e Movimento 5 stelle sono arrivati alla sua designazione dopo i noti fatti che hanno portato alla rinuncia da parte del democrat Nicola Irto, che era stato indicato dal partito già da tempo.

La volontà dei pentastellati guidati dall’ex capo del governo, Giuseppe Conte, di individuare un profilo proveniente dalla società civile, hanno convinto il segretario dem, Enrico Letta, a convergere sul suo nome.

Maria Antonietta Ventura, 53 anni, è una imprenditrice, che oggi ricopre il ruolo di presidente del Cda del Gruppo Ventura, che opera nel settore industriale dell’armamento ferroviario, attività avviata dal nonno agli inizi del ‘900, ed affermatasi con l’avvento del padre. Qualche giorno dopo l’ufficialità, Ventura ha ritirato la sua candidatura, proprio alla vigilia dell’apertura della campagna elettorale “per evitare che vicende, che non mi riguardano personalmente, possano dare adito a strumentalizzazioni”.

Lanciatasi sin da giovanissima nell’attività di famiglia, col tempo ha affermato le sue doti imprenditoriali, affermandosi personalmente e accompagnando l’azienda di famiglia – che oggi conta qualcosa come settecento dipendenti – nei primi tre posti del settore a livello nazionale.

Madre di due figli, la Ventura è sposata con l’attuale sindaco di San Lucido Cosimo De Tommaso, imprenditore del settore calzaturiero. E proprio a San Lucido vive e lavora.

A febbraio scorso è stata nominata presidente del Comitato regionale per l’Unicef.

“Io – ha dichiarato subito dopo l’investitura ricevuta da Pd e M5S – immagino una Calabria più semplice e fruibile per tutto, perché abbiamo le potenzialità per diventare il posto più bello del mondo. Una terra che già di suo è meravigliosa ma che deve diventare soprattutto vivibile, dove non deve essere tutto complicato. Qui da noi, e lo sappiamo bene, è complicato fare impresa, accedere in ospedale, portare i propri figli all’asilo, tutti temi sui quali si può e si deve lavorare”.