Ponte sullo Stretto, il Comitato del No: 'Opera inutile. Non serve a calabresi e siciliani'

"Dobbiamo scongiurare il pericolo di far diventare le nostre delle città container". Intanto il Pd villese presenta un esposto in Procura

“Il movimento No Ponte, purtroppo, esiste ancora. Purtroppo perché noi cittadini di Calabria e Sicilia preferiremmo sicuramente occuparci di altre emergenze, altre priorità”.

Sono queste le parole di Giovanni Cordova, Rete No Ponte Calabria, qualche giorno fa ai microfoni di CityNow durante la manifestazione tenutasi al Teatro Primo di Villa San Giovanni.

I ‘No Ponte’ contro l’attraversamento stabile: “Non serve”

La diatriba che va avanti da oltre 50 anni non accenna a placarsi anche se, ad oggi, i sostenitori del “No al Ponte sullo Stretto” sono sicuramente inferiori a 20 anni fa. A nulla servono le rassicurazioni della politica che, per troppo tempo, soprattutto al Meridione, ha promesso senza poi mantenere.

Oltre agli sfiduciati, però, c’è chi è proprio convinto che l’attraversamento stabile che collegherebbe le città di Reggio Calabria e Messina sia solo uno spot da campagna elettorale, privo di utilità per chi, in questi territori, ci vive:

“Questa terra – ha ribadito Cordova – periodicamente, diventa ostaggio di un mercato elettorialistico. Ricordiamo che fra poco ci sarano le europee. Dunque questi annunci aumentano di intensità e frequenza con l’avvicinarsi della data del voto hanno destato non poca preoccupazione nei cittadini, in particolar modo quelli più colpiti dall’opera, interessati dagli espropri.

Noi non abbiamo dubbi circa l’inconsistenza del progetto. Parliamo di un’opera che non serve minimamente a calabresi e siciliani. Perché, dunque, il territorio dovrebbe essere devastato? Per avviare una fase di cantierizzazione che poi non avrà seguito?

Il sostegno di alcuni politici, alcuni pariti c’è, anche a livello locale. Il nostro impegno è quello di creare un’aggregazione orizzontale, ampia ed eterogenea in cui tutti possano sentirsi a casa per difendere il nostro territorio, perché siamo certi che questo vada fatto aldilà delle appartenenze.

Siamo in una fase di studio e attenzione, è chiaro che, nel momento in cui le cose dovessero cambiare e subire un’accelerazione maggiore, con gli abitanti delle aree interessate dovremo studiare e mettere in atto forme di protesta. Dobbiamo scongiurare il pericolo di far diventare le nostre delle città container. Il nostro è un territorio dalle sconfinate possibilità. Quindi perché fermarsi ad un’opera che va in controtendenza con tutti gli studi che sono stati condotti in merito al trasporto ed alle infrastrutture.

A queste latitudini, avremmo bisogno di ben altro – ha concluso Cordova – soprattutto per richiamare le tante persone, soprattutto giovani, che emigrano quotidinamente”.

L’esposto in Procura del Pd Villese

A pochi giorni dalla mobilitazione reggina contro il ponte, il Partito Democratico di Villa San Giovanni ha fatto sapere, attraverso un comunicato stampa, di aver depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria sull’iter complessivo predisposto ed attivato – a livello nazionale e locale – per il progetto “Ponte sullo Stretto”.

I contenuti dell’esposto saranno oggetto dell’incontro con la cittadinanza organizzato dal Comitato TITENGOSTRETTO che si terrà giovedì 11 aprile presso lo “Studio Fedele Academy” sul lungomare villese.

I cittadini, non solo gli espropriandi – fa sapere il segretario cittadino Enzo Musolino – si sono mossi per chiedere chiarezza, verifiche, attenzione, tutele a fronte di una procedura tecnica che da più parti è stata ritenuta insufficiente, bisognevole di integrazioni, mancante di studi aggiornati.

“In questi mesi di battaglie nonviolente contro l’accelerazione Salviniana, documento dopo documento, iniziativa dopo iniziativa, incontro dopo incontro, abbiamo tenuto alta l’attenzione dei cittadini, informandoli, affiancandoli, cercando di interpretare le fumisterie in campo, le incertezze strumentali, la confusione che sta accompagnando tutta la questione “Ponte”. Abbiamo parlato di anestetizzazione dei territori e di sostanziale commissariamento degli stessi per alimentare il dibattito pubblico che – per legge – ci e’ stato sottratto, per stimolare le iniziative e l’impegno di tutti gli Amministratori coinvolti che, di fronte a queste grandi questioni, non sono autosufficienti, non possono agire da soli ma hanno bisogno della società civile, della cittadinanza attiva, dei corpi intermedi. Ci siamo riusciti? Il giudizio spetta ai cittadini e sarà dato a battaglia terminata, quando l’incubo pericolosissimo dell’Incompiuta, della moltiplicazione degli ecomostri, della “città sotto il ponte” si sarà dissolto”.

Oltre all’esposto, il Partito Democratico villese ha inviato al Ministero dell’Ambiente le Osservazioni Tecniche sulla procedura ambientale VAS – VIA – AIA/ COLLEGAMENTO STABILE TRA LA SICILIA E LA CALABRIA. Su questo elaborato tecnico, il circolo villese annuncerà presto una conferenza stampa per condividerne i contenuti.

“Oggi – si legge nella nota del Pd – che il Ponte sembra palesemente “crollare” sotto le contraddizioni dei suoi stessi fautori, il fronte del NO è più ampio, più ricco, più attivo e sveglio, affollato. Si possono organizzare iniziative comuni? Manifestazioni corali a Villa? Certo, è necessario! Occorre marciare insieme, con le bandiere di tutti affiancate verso lo stesso obiettivo. Come fare? Riunioni programmatiche condivise, con date concordate; comunicati stampa comuni con i loghi di tutti i soggetti coinvolti. Lasciamo l’ideologismo tutto dalla parte del SI acritico, apriamoci al pluralismo, alle diverse identità! La strada è questa, la battaglia è giusta, avanti con coraggio!”.