Comunali Reggio, Falcomatà fa chiarezza sul Decreto agosto: ‘Si apre prospettiva nuova'

Tasse giù, più risorse per le manutenzioni e possibilità di svolgere i concorsi sono i presupposti del rilancio

Uno dei temi su cui si è detto tutto e il contrario di tutto è sicuramente quello relativo alle risorse contenute nel Decreto Agosto con cui il Governo ha stanziato i fondi per i comuni in pre dissesto e per il quale la città potrà beneficiare di circa 140 milioni che andranno a chiudere il Piano di rientro che grava su Palazzo san Giorgio, facendo respirare le casse di un Comune che appena qualche mese fa ha deliberato un disavanzo da 399 milioni.

Ma cosa accadrà dopo che arriveranno queste risorse? A rispondere è il sindaco uscente e ricandidato per il centrosinistra, Giuseppe Falcomatà, intervenuto nella diretta di CityNow condotta dal direttore Vincenzo Comi, in vista del ballottaggio del 4 e 5 ottobre prossimi con il candidato del centrodestra, Antonino Miniucuci.

“Finalmente si apre una prospettiva, un’idea, una visione di città che può essere messa in campo perché la città si libera di un debito, si libera di un peso, che gravava e avrebbe gravato sui nostri figli e sulle future generazioni per almeno altri 10 anni. Con questo provvedimento, con questo Decreto dell’8 agosto succedono delle cose semplici, normali in altre città, ma rivoluzionarie per la nostra: primo, queste risorse ci danno la certezza di affrontare un futuro solido e granitico senza le sofferenze di questi anni; secondo, ci liberiamo dal vincolo di dover tenere i tributi comunali alle stelle, e quindi dal prossimo bilancio finalmente si pagheranno tasse, tributi comunali, commisurate ai servizi; infine, potremmo mettere le risorse necessarie a garantire i servizi pubblici essenziali, manutenzione stradale, illuminazione, verde, reti idriche, rete fognaria, perché non saremo costretti a tenere due milioni per le manutenzioni, ma potremo inserirne finalmente 9 per quelle ordinarie, che sono quelle che interessano di più ai cittadini perché riguardano la quotidianità. Inoltre il Comune potrà accendere mutui. Se non fosse stato per i progetti europei, per le risorse comunitarie, non avremmo sostituito una lampadina, non avremmo sostituito una mattonella in città, e adesso se vogliamo fare una piazza non dobbiamo aspettare le risorse della Comunità Europea ma potremo accendere un mutuo”.

Altro capitolo che dipende dallo sblocco dei freni imposti al Bilancio dal Piano di rientro sono le risorse umane:

“Finalmente sono già in pubblicazione i concorsi per assumere personale. In questa città non si facevano concorsi da vent’anni. Liberandoci dal peso del Piano di riequilibrio ci liberiamo dall’obbligo di tenere la spesa per il costo del personale sotto i 2 milioni di spesa e quindi potremmo aggiungere quelle persone che ci consentiranno di essere più veloci negli uffici”.