Intrigo al Comune: la clamorosa mossa (fallita) di De Gaetano per rovesciare Falcomatà

Spunta un documento riservato, snobbato dal sindaco. Maggioranza spaccata, sarà un consiglio comunale infuocato. La rabbia dell'ex assessore Delfino, Dp con un pugno di mosche

“La Giunta Falcomatà è al completo, la maggioranza ritrova compattezza e serenità, tutti vissero felici e contenti”. Sarebbe questa, in teoria, l’ultima pagina ideale del romanzo andato in scena negli ultimi 3 mesi a Palazzo San Giorgio dopo l’ufficialità della nomina dei 3 assessori mancanti. Una storia appassionante, tragicomica, incredibile, inverosimile…eppur verissima.

Come ogni romanzo che si rispetti, non sono mancati i colpi di scena, i tradimenti, le pugnalate alle spalle ma soprattutto non sono mancati i vincitori e i vinti. In questa seconda categoria si può certamente classificare Nino De Gaetano, leader del gruppo Democratici e Progressisti.

Basterebbe l’implacabile glacialità dei numeri per rappresentare in sintesi il percorso del gruppo Dp, passato in un mese dall’avere 2 assessori (Delfino e Palmenta) e 4 consiglieri comunali (Malara, Nocera, Castorina e Burrone) con l’ok di Falcomatà per la conferma di 2 postazioni, agli attuali 0 assessori e 2 consiglieri..e mezzo, considerato che Castorina e Burrone sono apertamente in contrasto con le idee di De Gaetano e del capogruppo Malara.

Cosa è accaduto per far verificare un tracollo simile? Il racconto nelle prossime puntate, al momento invece è più interessante riportare quanto accaduto negli ultimi giorni, con una sorta di ‘golpe’ tentato da De Gaetano, assieme ad una parte della maggioranza.

Per raccontare fedelmente quanto accaduto, bisogna tornare indietro all’ultima riunione interpartitica, con la richiesta accordata dal tavolo (e riportata su queste pagine) di presentare un documento unitario al sindaco Falcomatà, chiedendo in sostanza (dopo una serie di belle frasi sul rilancio della città e altre ovvietà di questo tipo) di rivedere la giunta appena formata, creando un nuovo esecutivo coinvolgendo tutte le forze di maggioranza e non soltanto il Partito Democratico.

Di questo documento ipotizzato, se ne sono perse le tracce nei giorni successivi. Sono uscite invece le note, a 48 ore di distanza, prima del sindaco Falcomatà e successivamente del Pd. Comunicati certamente utili alla stampa e assicurare l’exit strategy dei dem per  giustificare la clamorosa giravolta in pochi giorni, con Falcomatà passato in pochi giorni da ‘antidemocratico e individualista’, assieme ad altre accuse pesanti, a sindaco con il quale siglare un “patto di fine coalizione”. Per il bene della città, sia chiaro.

La verità, spifferata sottovoce da alcuni esponenti dem, è che in mezzo alla riunione interpartitica con promessa di documento unitario per mettere il sindaco all’angolo e ai due comunicati di fine delle ostilità, alcuni rappresentanti del Pd si sono piegati alla volontà di Falcomatà, girando le spalle agli alleati di maggioranza.

Secondo quanto raccolto però, chi ha tentato sino all’ultimo la mossa della disperazione non arrendendosi all’accordo Pd-Falcomatà è stato Nino De Gaetano. Il leader di Dp, in accordo con i socialisti (il consigliere Nino Zimbalatti) e la consigliera di Italia Viva Deborah Novarro, ha inviato due giorni fa al sindaco Falcomatà un documento, in sintesi quanto era stato precedentemente concordato durante l’ultima riunione interpartitica, chiedendo nuovamente un incontro tra tutte le forze di maggioranza e la formazione di una nuova giunta, stracciando quindi le decisioni ufficializzate il giorno dell’Epifania.

“Risulta evidente il palesarsi di una giunta di minoranza, con l’inspiegabile accordo del Partito Democratico, non rappresentativa delle forze di maggioranza, che obbligherà i sottoscritti ad un appoggio esterno sostenendo soltanto i punti che si riterranno conformi al programma di governo”.

Questo in sintesi il messaggio inviato dai 6 consiglieri di maggioranza (4 dei Dp, più Novarro e Zimbalatti) al sindaco Falcomatà, per conto di De Gaetano. Finita qui? Nemmeno per sogno. Ricevuto il documento, secondo quanto raccolto il primo cittadino avrebbe iniziato a contattare i singoli consiglieri, ottenendo risposte differenti, soprattutto ottenendo un confortante (per Falcomatà stesso) ‘assolutamente no’ della coppia Castorina-Burrone rispetto alla minaccia di appoggio esterno e uscita dalla maggioranza.

I due consiglieri Dp quindi, in sostanza, smentiscono il documento…che li vede tra i firmatari: è l’ennesimo paradosso di un circo che va avanti da 3 mesi. Di posizione ibrida il consigliere Zimbalatti, che con la consueta ironia afferma che lui non dà “ne l’appoggio esterno, ne l’appoggio interno”, con una valutazione provvedimento per provvedimento, rimanendo fedele in sintesi “alla fiducia non incondizionata all’amministrazione Falcomatà” già evidenziata il giorno dei rientro dopo l’assoluzione del Processo Miramare.

Preferisce non sbilanciarsi invece la consigliera Deborah Novarro, che contattata da CityNow si limita a parlare di “documento riservato”, senza dare ulteriori dettagli, affermando che salvo impegni o contrattempi sarà presente al prossimo consigliere comunale. Seduta che si preannuncia infuocata e che cristallizza come le posizioni all’interno della maggioranza abbiano tutte le sfumature dell’universo, con Falcomatà chiamato a ricomporre una frattura più che evidente.

Tra i più delusi e arrabbiati c’è l’ex assessore Demetrio Delfino. Sicuro di una postazione nel momento dell’accordo DP-Falcomatà per la conferma delle due postazioni, Delfino ha pagato le successive scelte di De Gaetano, ma non solo. Delfino infatti secondo quanto raccolto era virtualmente assessore anche della ‘giunta a metà’ presentata dal sindaco Falcomatà il giorno dell’Epifania.

Decreto pronto, Delfino ad un passo dalla firma, l’ex assessore però ha pagato il voler aspettare le mosse del Partito Democratico, credendo ancora in quanto stabilito durante l’ultima riunione interpartitica. Il voler temporeggiare ha portato Falcomatà alla nomina dei 6 assessori il giorno dell’Epifania, con l’accordo praticamente già in tasca con il Pd, che avrebbe giocato su due tavoli secondo alcuni malpensanti della maggioranza. Da qui la doppia beffa per Delfino e la rabbia verso i dem.

Non resta che aspettare il prossimo consiglio comunale per sfogliare nuove pagine del romanzo, anche se è tutt’altro che da escludere un remake della seduta ‘Peace&Love’ del 30 dicembre, con i coltelli spuntati soltanto successivamente…