Scintille in Consiglio sulla mozione di sfiducia, il csx provoca: "Grazie all'opposizione ci siamo compattati"

Angela Marcianò parla di un Falcomatà "funambolo" e chiede di far calare il sipario, botta e risposta tra Milia e Giuseppe Marino. Ma l'amministrazione rimane in piedi

Primo consiglio del 2024, prima seduta della giunta ‘3.0’ creata con doppia firma dal sindaco Falcomatà. Prevedibili le scintille all’interno dell’Aula Battaglia tra maggioranza e opposizione, aula privata per la prima volta dal contributo dei consiglieri defenestrati dal primo cittadino con la volontà di formare l’esecutivo del nuovo inizio.

Dopo l’antipasto con l’ingresso in aula della neo consigliera Maria Ranieri e il primo punto all’ordine del giorno sulla scuola di San Sperato, si entra nel vivo della contesa tra maggioranza ed opposizione.

Apre la battaglia il capogruppo di Forza Italia Federico Milia.

“Vedo il sindaco Falcomatà particolarmente sorridente questa mattina. E’ riuscito, pur mortificando i dirigenti e parte la maggioranza, a ottenere ugualmente la fiducia. Oggi voglio riassumere il mio intervento con il termine ‘imbarazzo’, nell’inaugurazione da parte del primo cittadino di opere che non ci sono, o fare visita a cantieri dove è stato assente per 10 anni.

Questa mattina chiediamo una presa di coscienza per una questione di dignità, non ci sono le condizioni per andare avanti, ce lo chiedono i cittadini, è palese andando in giro per la città. Quest’aula è delegittimata agli occhi dei reggini, al termine degli interventi chiedo se possibile la sospensione dei lavori per consentire una riflessione ai colleghi di maggioranza”, le parole di Milia, che nel corso del suo intervento ha ricordato l’impegno del ministro Matteo Salvini, del Governatore Roberto Occhiuto e del deputato Francesco Cannizzaro per il rilancio dell’aeroporto Tito Minniti.

Al capogruppo di Fi Milia risponde Giuseppe Marino, esponente del Pd.

“Anticipo il mio voto sfavorevole, nei confronti di una mozione di sfiducia che giudico superficiale nei contenuti. L’analisi del centrodestra si limita ad alcuni slogan, al collega Milia dico che bisogna distinguere la responsabilità della politica al gioco della politica. Non è risiko, non è un gioco, pensiamo che non siete in grado di proporre un’alternativa credibile alla città. Anche perché vedo tanti centrodestra e non uno solo: c’è il cdx di Forza Italia, quello populista di Massimo Ripepi e quello più moderato, civico, che si riferisce ad Angela Marcianò”.

“Ciò che vi unisce -evidenzia Marino- non è un’idea di città futura ma l’avversione nei confronti di Giuseppe Falcomatà. Grazie alla sfiducia avete accelerato il processo di dialogo del csx, qualche giorno dopo grazie ad un confronto si è giunti alla soluzione. Non abbiamo difficoltà a dire che Falcomatà ha vinto, abbiamo detto e ripetuto che il metodo del sindaco è stato sbagliato, ma ripartiamo dalla sintesi che abbiamo trovato. Falcomatà ha vinto 4 volte, e lo dico anche se spesso mi sono scontrato con lui”, ha concluso l’esponente del Pd.

Nel ping-pong tra maggioranza e opposizione, parola alla già candidata a sindaco Angela Marcianò.

“Arrampicata clamorosa e scoordinata da parte del collega Giuseppe Marino. Film mediocre e sgradito quello di questi anni, la maggioranza è come Edilizia acrobatica, ma qui invece di ristrutturare si continua a demolire. Io ho ancora fiducia e spero che qualche consigliere di maggioranza abbia dignità e orgoglio rispetto al sindaco funambolo.

Ai consiglieri di centrosinistra dico, perché dite che “non volete consegnare la città al centrodestra” se avete amministrato così bene in questi 10 anni? La città la consegnate ai reggini, e come sempre le urne in modo democratico decideranno chi dovrà guidare la città.

Se noi siamo uniti solo dall’odio verso Falcomatà, come ha detto Giuseppe Marino, voi di maggioranza da cosa siete uniti? Ai colleghi di maggioranza dico, chiudiamo questa sporca partita al ribasso per la città e facciamo calare il sipario”, l’intervento di Angela Marcianò.

Nino Castorina non si limita a rispondere al centrodestra ma punge in modo critico anche il suo ex partito, vale a dire il Pd.

“All’opposizione dico grazie mille per averci unito e compattato. Come pensiamo di mandare la città al voto con i cantieri in definizione, fondi del Pnrr da sfruttare e il consiglio in prima linea per battersi contro l’autonomia differenziata? Al sindaco Falcomatà dico che non chiediamo posti ma poste in bilancio. Chi può discutere le competenze di assessori come Malara o Costantino?

Io oggi non voto contro la mozione del cdx ma a favore della nostra città, Reggio deve avere un orizzonte chiaro e specifico. Non so se imbarazza di più la mozione del cdx o il documento del Pd”, conclude Castorina con una stilettata.

Massimo Ripepi torna sul concetto di ‘bolla’ espresso dal sindaco Falcomatà nel giorno dell’Epifania, durante la presentazione della prima metà di giunta. “Mentre lui viveva in una bolla, la città veniva rasa al suolo. La nostra mozione è un documento serio, ci sono elementi gravissimi che hanno portato a presentarlo” specifica Ripepi, facendo riferimento inoltre tra le principali emergenze della città ai rifiuti e in particolare alla situazione di Mortara.

Di ‘disastri creati dall’amministrazione di centrodestra che hanno portato allo scioglimento del Comune’ ha parlato il consigliere di maggioranza Filippo Quartuccio, facendo riferimento inoltre ai “salti della quaglia” di consiglieri nel passaggio dalla maggioranza all’opposizione.

Gli interventi proseguono con l’alternanza tra centrodestra e centrosinistra ma la maggioranza ha già fatto chiaramente intendere la propria (prevedibile) posizione rispetto alla mozione di sfiducia: sarà respinta, salvo clamorosi colpi di scena.