Consiglio comunale aperto, Reggio non si broglia: 'Rischia di finire in una pantomima'

Il comitato Reggio non si broglia invita i cittadini alla partecipazione: "L'amministrazione vuol far passare tutto in sordina"

A distanza di quasi un anno dalla nostra richiesta, corredata a norma di legge dalle firme di centinaia di reggini e fino quando evidentemente non è stato più possibile cincischiare, finalmente, avrà luogo il tanto richiesto consiglio comunale aperto sui brogli.

Stiamo ovviamente riferendoci a quella pagina nerissima della storia di questa già martoriata città che ancora non è stata affatto chiarita dal punto di vista giudiziario, nonostante i tanti riscontri, ammissioni e confessioni.

Lunedì prossimo, quindi, alle ore 9.00, nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio,  avrà luogo il consiglio comunale aperto per un confronto pubblico sulla grave vicenda dei Brogli elettorali.

È chiaro che questo comitato auspica che tanti cittadini siano presenti a questo momento di partecipazione popolare, utile per fare chiarezza su una vicenda torbida che fa male all’intera cittá, ma allo stesso tempo siamo ben consapevoli  che il tutto rischi di essere comunque una pantomima, atteso in primis che si è fatto trascorrere tanto tempo, troppo probabilmente, e varie e pessime vicende si sono succedute, così che i reggini oggi,  stanchi e raffreddati non solo dal freddo pungente ma anche da una politica inesistente e da un mala amministrazione, tendono a rimanere distanti da quel palazzo San Giorgio che non può essere  più il punto di riferimento della città.

Se poi vogliamo aggiungere a questo, il fatto che dalle notizie che ci giungono in queste ore il dibattito rischia di essere svolto in una sorta di “camera caritatis” per via dell’emergenza Covid che ridurrà notevolmente l’afflusso dei cittadini in aula, nonostante i continui e ripetuti appelli a far svolgere in altro luogo la seduta, allora risulta ancora una volta ben chiara l’intenzione di questa amministrazione di fare svolgere il tutto in sordina e di voler mantenere, al netto di vuoti proclami, una situazione di piatto silenzio su tutte le malefatte che questa città deve subire, quasi a volerci abituare a quel quieto vivere nel quale gli unici ad avere vantaggi sono i potentati di turno.