Si avvicina il consiglio comunale della verità: Falcomatà punta a 'blindare' i Dp

Da decidere anche la partita delle 4 Commissioni rimaste vacanti, Marino e Giordano in pole. Incontro tra il sindaco e Malara: appoggio esterno o pace?

Dopo settimane di fibrillazione, tensioni, liti e scintille, l’amministrazione Falcomatà è reduce da giorni piuttosto sereni. Una ritrovata tranquillità a Palazzo San Giorgio?

E’ ancora presto per dirlo, soprattutto se all’orizzonte incombe il primo consiglio comunale del 2024, quello che vedrà all’ordine del giorno la mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di opposizione.

Secondo quanto raccolto, la seduta all’interno dell‘Aula Battaglia si terrà martedi 30 o mercoledi 31 gennaio. Sono 13 le firme raccolte dai consiglieri di centrodestra, il numero ‘magico’ per sciogliere il consiglio comunale con un anno e mezzo abbondante di anticipo è 17. Possono concretamente sperare gli avversari del sindaco Falcomatà di avvicinare la soglia fatidica? La risposta arriverà soltanto il giorno del consiglio comunale, ma le prime indicazioni sembrano emergere.

Pd nuovamente fedele: Dp che fa?

Il si è Pd totalmente appiattito sulle decisioni di Falcomatà (che ha decisamente vinto il braccio di ferro relativo alla composizione della nuova Giunta) al punto che secondo rumors anche la consigliera Nancy Iachino rientrerà da Milano appositamente per partecipare alla seduta e affermare un no convinto alla mozione di sfiducia.

Permangono ovviamente malumori e disappunto sia all’interno dei dem (con assessori eletti mandati a casa e alcuni dirigenti notevolmente infastiditi per le scelte del sindaco) sia all’interno delle altre forze di maggioranza rimaste fuori dall’esecutivo. Su tutte, il gruppo Democratici e Progressisti di Nino De Gaetano, passato da 2 assessori e 4 consiglieri, a 0 assessori e un gruppo spaccato in due anime.

Se è certo l’appoggio e la fiducia al sindaco Falcomatà da parte dei consiglieri Nino Castorina e Filippo Burrone, qualche dubbio almeno in teoria potrebbe riguardare gli altri due consiglieri Dp, Marcantonio Malara e Giuseppe Nocera. Probabilmente con l’intenzione di ‘blindare’ la fiducia e costruire una nuova fase con il gruppo di De Gaetano, secondo quanto raccolto nei giorni scorsi il sindaco Falcomatà ha incontrato il capogruppo Malara.

Difficile capire con quale ‘moneta’ Falcomatà potrà ricompensare i Dp dopo averli esclusi dalla giunta. Caselle nel nuovo esecutivo non ce ne sono, due postazioni nelle Commissioni sono già occupate dal gruppo di De Gaetano, con Malara presidente della Settima Commissione (Cultura, Sport e Politiche giovanili) e Nocera presidente della Quarta Commissione ovvero Ambiente.

Il puzzle delle Commissioni

Postazioni che peraltro, quantomeno per il momento, sono piuttosto scomode per i due consiglieri Dp che in teoria nelle scorse settimane hanno notificato l’appoggio esterno all’amministrazione. Delle due l’una: o passeranno i mal di pancia di Malara e Nocera con le due Commissioni che potranno quindi rimanere sotto la loro guida, o dovranno passare…la mano, cedendo la presidenza.

In attesa di capire quali saranno le loro determinazioni, sono già 4 le Commissioni attualmente senza presidente: Seconda (Decentramento, in passato presieduta dall’ex consigliere Califano), Quinta (Politiche sociali, con il neo assessore Carmelo Romeo che dovrà abdicare dopo la recente promozione in Giunta), Ottava (Pari opportunità, con l’ex consigliera Pensabene che ha perso il ricorso lasciando il posto in consiglio al collega Barreca) e infine la più delicata, Bilancio, gestita negli ultimi mesi dal vice presidente Pino Cuzzocrea.

Secondo quanto raccolto, la Commissione Bilancio potrebbe finire nelle mani di Giuseppe Giordano, con Giuseppe Marino invece nuovo presidente della Commissione Decentramento, quest’ultima da non sottovalutare considerato che è l’organo che sta portando avanti il ripristino delle circoscrizioni.

Pino Cuzzocrea, attuale vice-presidente della Commissione Bilancio, potrebbe guidare la Commissione Politiche Sociali. Con questo incastro di postazioni, rimarrebbe da assegnare soltanto la Commissione Pari Opportunità per completare il puzzle.

Risolta la questione delle commissioni all’interno del Comune e soprattutto superato il consiglio comunale di fine gennaio con la mannaia della mozione di sfiducia, sarà il momento di dedicarsi alle deleghe in Città Metropolitana, con il malpancista Nino Zimbalatti che dovrebbe fare il bis di “non incarichi” così da avere ampia libertà di manovra e di dissenso nei confronti dell’amministrazione.