Consiglio comunale, nei preliminari infiniti c’è spazio per Piazza De Nava e murales

Dall’opposizione l’accento sulla vicenda brogli. Solidarietà alle famiglie con bambini affetti da autismo in protesta all’Asp


Seduta fiume per il Consiglio comunale che ha licenziato importanti provvedimenti propedeutici all’approvazione del Bilancio di previsione, ma anche importanti mozioni e risoluzioni rispetto alla richiesta del raddoppio della quota prevista per il Sud all’interno delle risorse del Recovery fund, e rispetto ad una “nuova” scala di priorità nell’ambito della campagna vaccinale in corso.

Preliminari omnibus

Gran parte delle scaramucce e dei confronti-scontri tra maggioranza e opposizione si sono svolti negli interminabili preliminari che hanno segnato chiaramente l’andamento che avrebbe preso il Consiglio. L’opposizione ha scelto di appoggiare la mozione sul Recovery fund ma si vede bocciare una mozione, diciamo di supporto, che avrebbe voluto rendere protagonista tutte le forze politiche di Palazzo San Giorgio. Una sorta di task force per decidere le opere strategiche da inserire nel Recovery plan che la maggioranza e il sindaco hanno però rispedito al mittente, provocando la reazione stizzita dell’opposizione che si aspettava un atteggiamento diverso. Sin dai preliminari.

Preliminari che sono iniziati con l’accorato appello di Romeo che esprime vicinanza al gruppo di genitori, con bambini affetti da autismo, che ieri protestava davanti la sede dell’Asp. Romeo chiede all’aula di dare una manifestazione di supporto a queste famiglie, che puntualmente arriva da ogni membro che si è susseguito negli interventi.

Piazza De Nava … che divide

Nei preliminari insomma ci finisce di tutto. Anche, se non soprattutto le grandi questioni e i dibattiti che non si riesce a portare in aula. Tra questi, Piazza De Nava e il suo restyling.

Il primo a chiedere il coinvolgimento del Consiglio sulla questione è Minicuci, seguito a ruota da Saverio Pazzano che chiede che venga ascoltata la voce della città in merito al progetto di Piazza De Nava:

“Il progetto non è del Comune, ma lo spazio è comune. La forza di una città è fatta dalle sue forze sociali. Al di là delle idee progettuali c’è un desiderio forte di entrare in questo dibattito, di avviarlo, è un desiderio forte di cittadinanza. Non entro nel merito del progetto ma nel metodo che deve essere di confronto. Siamo di fronte ad una rifondazione della città e occorre che insieme ci diamo l’indirizzo politico dell’idea urbanistica che abbiamo della città”.

La minaccia di Milia è invece quella di chiedere un Consiglio comunale aperto perché è impensabile affrontare un argomento come il restyling di Piazza De Nava senza coinvolgere gli storici, l’Università, gli ordini professionali.

Malaspina attacca su un concetto in voga negli ultimi tempi:

“In queste settimane abbiamo sentito una parola affascinante che è identità riferito alla comunità reggina. Se questa parola è così importante come si può decidere di trasformare Piazza De Nava senza affrontare l’argomento in Consiglio comunale? Se veramente vogliamo difendere l’identità della nostra città sarebbe opportuno allargare il dibattito alla cittadinanza”.

Poi citando il professore Amato conclude: “Progresso non è sistematica demolizione del passato”.

Nel suo lungo intervento il sindaco Giuseppe Falcomatà ha risposto alle sollecitazioni ricordando che in una Conferenza dei servizi non ci entrano nè il sindaco nè l’assessore. Perchè la conferenza coinvolge le istituzioni che per competenza tecnica o istituzionale hanno il dovere di esprimere un parere, su tutto la fattibilità di un progetto o l’impatto ambientale.

“Sicuramente – ha poi aggiunto – non si esprime sulla non meglio specificata identità locale su un determinato progetto. Cosa s’intende salvaguardare l’identità di un posto, che non può essere ammodernato, non può essere rinnovato? Si intende nel caso specifico che venga demolita la fontana di PIazza De Nava? Su quello siamo d’accordo. Ma se per identità pensiamo alla salvaguardia del vincolo storico delle cementine 20×20 o 12×12, allora lì non stiamo parlando dell’identità della nostra città. Su quelli che sono gli elementi identitari della piazza, che non sono nè le cementine nè i tubi innocenti, ma quella fontana che ha un valore ed un pregio artistico allora c’è, da discutere”.

“Una città suddivisa e immaginata all’inizio del secolo scorso – ha concluso Falcomatà – non avrebbe potuto immaginare il flusso di turisti che avrebbe portato il Museo della Magna Grecia nella nostra città. Un flusso che evidentemente oggi ha bisogno di una piazza che lo accolga”.

Brogli e dintorni

Nino Minicuci da parte sua non molla sulla questione dei brogli e ripete in fotocopia un copione identico ad ogni seduta di Consiglio. Un modo per sottolineare che ancora non si è riusciti a programmare una seduta ad hoc per discutere della vicenda. L’esponente della Lega chiede al sindaco di esaminare bene la vicenda prima di richiamarlo alle proprie responsabilità e sferrare il consueto assalto:

“si dimetta perché a Reggio è stata uccisa la democrazia, ma lei non sa cosa è la democrazia se è vero come è vero che tutti i gruppi si sono rivolti al prefetto per violazioni di leggi, statuto e regolamento”.

A rispondergli ci ha pensato Giuseppe Marino. Non prima però di aver sollecitato la Regione e il Commissario ad acta sulla campagna vaccinale che va velocizzata per vincere la battaglia contro il covid. In tal senso annuncia che a breve l’Asp aprirà un nuovo centro vaccinale nella parte sud della città (Centro civico di Pellaro) in uno spazio concesso e sistemato proprio da Palazzo San Giorgio. Poi risponde a Minicuci sulla vicenda dei brogli definendo “scorretto” l’invito alle dimissioni rivolto al sindaco:

“casomai – aggiunge – dovremmo dimetterci noi, perché se siamo delegittimati lo siamo tutti”.

Milia sposa l’idea del consigliere Romeo sulla questione delle famiglie con bambini autismo e rilancia nell’occasione la proposta di rafforzare i trasporti per le famiglie con disabili. Poi, il capogruppo di Forza Italia parlando di “maturità politica” dei suoi si cala nella realtà del Piano legato al Recovery fund annunciando il voto favorevole alla mozione della maggioranza ma sottolineando che la percentuale raggiunta è frutto anche del lavoro di Forza Italia.

Anche Nicola Malaspina, con riferimento alla protesta contro l’Asp, parla di questione di giustizia sociale perché i bambini che soffrono di autismi hanno bisogno di cure particolari che la nostra sanità non riconosce. “Le famiglie devono utilizzare fondi propri quando ce l’hanno” dice, rappresentando la necessità della vicinanza del Consiglio comunale.

Non poteva mancare un passaggio sulla questione che ha occupato le cronache cittadine nell’ultima settimana. A farsene carico è Massimo Ripepi che si rivolge all’assessore alla Cultura, Scopelliti:

“Lei ci deve dire quanto è stato speso e se i documenti sono a posto o meno. Perché se prima eravamo preoccupati ora siamo preoccupatissimi”.

Prima di lui, Minicuci aveva ricordato che dopo sei mesi non abbiamo ancora la Commissione di Controllo straordinario sugli atti della ragioneria,

“e forse – ha aggiunto – qualche motivo c’è se adesso vediamo che alcune delibere non hanno avuto l’impegno di spesa e non c’è la determina. Mi riferisco alla vicenda dei murales inaugurati nel giorno della Liberazione: la verificheremo questa situazione”.

Demetrio Marino ha invece evidenziato come alcune mozioni approvate in Commissione non siano ancora arrivate in Consiglio. Poi, chiede al sindaco una relazione sul lavoro della task force anticovid anche alla luce delle tante criticità rispetto alla campagna vaccinale in atto.