L'A.I.Par.C. ha riunito le eccellenze scientifiche del territorio su test, trattamento e tracciamento del Covid-19

La tavola rotonda virtuale “Covid 19: Seconda ondata a Reggio Calabria e nella regione Calabria. Test, trattamento, tracciamento” su piattaforma Zoom e in differita su Youtube ha riscosso notevole interesse e partecipazione

La tavola rotonda dal titolo “Covid 19: Seconda ondata a Reggio Calabria e nella regione Calabria. Test, trattamento, tracciamento” rigorosamente a distanza, su piattaforma Zoom ed in differita Youtube, organizzata da A.I.Par.C, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, è riuscita a coinvolgere competenze di altissimo livello.

Saluti istituzionali

I saluti istituzionali, di rito, da parte di Irene Tripodi, Presidente nazionale AIParC che ha evidenziato come si ha il fondato timore che la situazione potrebbe sfuggire di mano, ed in tal senso bisogna attenzionare l’intero sistema che mira ad annientare questa terribile pandemia.

Irene Calabrò (assessore Finanze e Tributi – Attività produttive del comune di Reggio Calabria)

A nostro avviso dalle difficoltà che l’Italia e l’Europa stanno vivendo, per quanto riguarda l’aspetto economico bisogna trarre il meglio dalle opportunità delle misure economiche, quelle idonee, per offrire aiuto chi sta subendo questa pandemia.

Demetrio Delfino (assessore al Welfare e politiche della famiglia di Reggio Calabra)

Le misure messe in campo dall’amministrazione sulla tutela dei reggini si sono dimostrate efficaci, un esempio sono stati i bonus spesa ed in tal senso si punta a potenziare questo tipo di interventi.

dr. Achille Concerto (Direttore dipartimento scienza A.I.Par.C.)

Grazie a tutti per questa occasione di incontro telematico. Le più vive congratulazioni ai miei colleghi dottori, impegnati in prima linea con coraggio e competenza nell’affrontare questo terribile virus.

L’A.I.Par.C. ha promosso la tavolo rotonda virtuale

dott.ssa Emira Dal Moro (Responsabile nazionale Area Medica A.I.Par.C.)

Siamo qui a parlare della pandemia che sta flagellando il mondo, siamo alla seconda ondata, non ci dobbiamo dimenticare dei coronavirus che hanno creato molti problemi in altre nazioni. Il covid-19 utilizza gli animali e le cose per diffondere il virus. Il salto della specie inoltre è una caratteristica di questa terribile pandemia.

dr. Salvatore Timpano (Segretario Comitato scientifico A.I.Par.C.)

Ha moderato la tavola rotonda il dottor Salvatore Timpano (Segretario Comitato scientifico A.I.Par.C.) che conducendo i lavori ha snocciolato i dati  dell’andamento epidemico, soprattutto  a Reggio Calabria e nella nostra Regione, sottolineando l’importanza della sinergia tra i vari soggetti interessati e come solo l’equilibrio tra i vari operatori può farci uscire da questo momento difficile. Ha,quindi, posto quesiti sul trattamento ospedaliero, sull’assistenza ed il tracciamento territoriale e  relative criticità agli illustri relatori che ,a giro, hanno relazionato nell’ambito delle loro competenze.

Gli interventi dei prestigiosi relatori presenti all’incontro virtuale

dr. Giuseppe Foti, Direttore Malattie Infettive GOM Reggio Calabria

Nella scorsa primavera pensavamo di affrontare in un certo modo più ottimistico i mesi successivi. Le restrizioni attuali anche se forse emanate in modo disorganizzato, sono indispensabili per il contenimento dell’epidemia. Oggi utilizziamo un protocollo terapeutico, i cui pilastri sono l’ossigenoterapia, l’antivirale Remdesivir, il desametazone e l’eparina a basso peso molecolare. Si vive una gestione clinica del paziente ricoverato in Malattie infettive e in  Pneumologia abbastanza gravosa. Il virus continua ad avere una notevole carica e la malattia può evolvere verso severe complicanze multiorgano ,soprattutto i polmoni, ed essere letale, soprattutto nelle categorie ad alto rischio.

dr. Nuccio Macheda, Direttore Anestesia e Rianimazione e Dipartimento Emergenza – GOM Reggio Calabria

Nell’arco delle ultime 36 ore siamo passati da 6 a 10 pazienti. Nella parte “non covid” abbiamo 5 posti e 6 pazienti. Attiveremo i 12 posti di terapia intensiva che l’ospedale con le proprie risorse ha creato. La terapia intensiva per essere attivata oltre alle attrezzature ha bisogno anche di personale specializzato. Abbiamo assistito, in questa seconda ondata, a due fenomeni: un aumento di contagi ed anche un numero elevato di persone che arriva in ospedale. Ci sono delle raccomandazioni per quanto riguarda l’uso di farmaci: I pazienti domiciliari non devono usare il cortisonico.

Per la ventilazione si passa dalla maschera facciale, ad un sistema che si chiama ad alti flussi. Inoltre c’è il casco che viene utilizzato brillantemente anche nei reparti non intensivi. Con questi sistemi il paziente respira ancora da solo, in autonomia. Quando questo non basta dobbiamo dare un aiuto attivo con un ventilatore. Quando tutto ciò non è sufficiente si arriva all’intubazione. Il lavoro di squadra permette di capire la gravità del malato in modo da indirizzarlo, nel momento giusto, alla terapia più adeguata. L’adenosina per aerosol non è la panacea ,ma abbiamo avuto modo di constatare una riduzione del tempo di svezzamento dall’intubazione.  Presenteremo all’AIFA la nostra importante ricerca. Anche in Florida si sta lavorando in modo sperimentale in tal senso.

dr. Sandro Giuffrida, Direttore dipartimento di prevenzione ASP Reggio Calabria

A livello ospedaliero si fa il possibile per curare i malati, il territorio invece non è pronto. I presidi territoriali sono stati totalmente abbandonati a se stessi, a partire dall’assunzione di nuovo personale. Il dipartimento di prevenzione, anche dal momento dell’emergenza, non ha avuto una risorsa umana in più. Per quanto riguarda i pazienti da seguire a domicilio, è necessaria un’assistenza telefonica per gli asintomatici, per quanto riguarda quelli più gravi hanno bisogno anche di assistenza a domicilio ed in questo senso subentrano le USCA, che però al momento sono insufficienti. In entrambi i casi ci sono delle carenze, in una prima fase era sufficiente il controllo a distanza, adesso però ribadisco la necessità dell’intervento a domicilio. Sono stati associati ai 48 medici delle ASP anche 24 infermieri a supporto di un intervento più adeguato.

La misura principale è la messa in sicurezza del paziente, evitando i contagi intrafamiliari, anche ricorrendo ad hotel covid su scala provinciale. Il tampone molecolare è ancora il gold standard diagnostico, ed una volta individuato il soggetto positivo, si risale ad eventuali altri contatti. Tutto ciò ha funzionato, nella prima ondata, in modo egregio. A metà settembre, abbiamo avuto invece un aumento del numero dei casi. Adesso è davvero tutto difficile, perché è notevolmente aumentato il numero dei tamponi da processare e, nonostante l’efficienza del laboratorio di analisi, si ha bisogno di maggior tempo per fornire la risposta. E’ necessario, inoltre,  affiancare il tampone antigienico rapido negli screening su larga scala (scuole, comunità).

dr. Rubens Curia Infettivologo-componente Task Force Covid 19 del Comune di Reggio Calabria

Il covid-19 ci ha insegnato che se non c’è un territorio forte tutto si scarica sugli ospedali, e già nel documento di Comunità Competente dell’1 luglio 2019  segnalavamo come abbiamo un territorio desertificato. Il piano di commissariamento non ha permesso di rimpiazzare i medici andati in pensione. In Veneto si è puntato, ad esempio, sul pubblico, mentre in Lombardia, dove non ciò non si è fatto, hanno ottimi ospedali ma una carente assistenza territoriale Le regioni, alla luce di nuove bisogni, hanno necessità di adeguare il piano del personale ed è necessario snellire le procedure di assunzione. Nel tempo sono stati svuotati i reparti ,mentre  gli operatori hanno affrontato  l’epidemia a mani nude. Le persone presenti a questo dibattito dimostrano il valore e la caratura delle nostre risorse umane.

Le conclusioni affidate ad Irene Tripodi presidente Nazionale AIParC che che ha ribadito, dopo una variegata interazione con gli ospiti presenti e collegati dall’intera Calabria il compiacimento per l’alto profilo della manifestazione, ringraziando tutti i convenuti per l’attenta partecipazione ad un dibattito su un argomento che necessita di risposte chiare. La parte tecnica è stata gestita da Antonio Squillace, Direttore Dipartimento Comunicazione.

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Tutti i partecipanti alla tavola rotonda raccomandano l’utilizzo dei tre comportamenti responsabili per il contenimento della pandemia ovvero l’uso della mascherina, il distanziamento ed il lavaggio delle mani.