Crollo tetto Auditorium Calipari, chiusa l'inchiesta: sono 15 gli indagati

Tra gli indagati c'è anche l'ex presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia. I nomi degli indagati

Chiusa l’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria sul cedimento del tetto dell’auditorium “Nicola Calipari” del Consiglio regionale della Calabria.

Era il 31 luglio 2020 quando la struttura crollò rovinosamente. Quel giorno, per fortuna, non era in programma alcun evento o convegno. Altrimenti sarebbe stata una strage.

Quindici gli indagati ai quali il procuratore Giovanni Bombardieri e i pm Andrea Sodani e Matteo Campagnaro hanno notificato l’avviso di conclusione indagini. A loro viene contestato il reato “colposo” di “crollo di costruzioni o altri disastri dolosi”.

Tra gli indagati c’è anche l’ex presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia Michelino Roberto Lico in qualità di procuratore speciale e direttore tecnico dell’impresa “Lico Santo Srl” che ha curato la realizzazione degli arredi e degli impianti speciali dell’auditorium.

Lico avrebbe proposto e realizzato alla direzione dei lavori una variante con cui apportava modifiche sostanziali al progetto originariamente approvato “prevedendo una nuova tipologia di controsoffitto a gradoni e la collocazione al suo interno dei diffusori dell’impianto acustico, di videoproiezione e di videosorveglianza, nonché un intervento di impermeabilizzazione della copertura mediante posa in opera di due strati di guaina elastomerica dello spessore complessivo di 8,5 millimetri”.

È indagato anche il dirigente del settore tecnico del Consiglio regionale Vincenzo Romeo che, come responsabile unico del procedimento di progettazione dell’impianto fotovoltaico, “approvava gli elaborati progettuali, attestandone l’adeguatezza e l’esaustività, e deliberava la realizzazione dell’impianto”. La Procura ha stralciato la posizione di una quindicina di indagati, l’avviso di è stato notificato a:

Giovanbattista Battaglia, Giovandomenico Caridi, Raffaele Campisi, Alberto De Flammineis, Ferdinando Ferraro, Emanuele Fiorino, Salvatore Laganà, Dante Mazzitelli, Francesco Messineo, Daniele Naso, Domenico Naso, Paolo Morabito e Ubaldo Multari.

Per i pm, i problemi che hanno causato il crollo del tetto sono collegati alle varie fasi di costruzione dell’auditorium e, in particolare, a quelle di copertura, realizzazione degli arredi e degli impianti speciali, realizzazione dell’impianto fotovoltaico e impermeabilizzazione della copertura.

Secondo la Procura, gli indagati avrebbero posto in essere “condotte negligenti, imprudenti e imperite”.