Dante Alighieri, proposta anche di Unicusano. Quale destino per l'Università per Stranieri ?

Domani il cda urgente per discutere della delicata situazione dell'ateneo reggino. Finito il tempo delle chiacchiere rivolte al passato

Il futuro dell’università Dante Alighieri vicino a delinearsi. Martedi 28 marzo si terrà il cda d’urgenza convocato dal presidente del cda Piero Aloi. Presenti all’importante riunione tutte le parti in causa, interne ed esterne alla Dante Alighieri: per l’occasione convocata anche la vice presidente della Regione Calabria, Giusi Princi.

Nelle ultime settimane, sui quotidiani è arrivato un diluvio di interviste, dichiarazioni,  frasi, esternazioni, parole e interventi. Chiacchiere al vento, tutte rivolte al passato, alla ricerca di responsabili e colpevoli. Una magnifica rappresentazione del sempreverde ‘la colpa è di un altro’, utile a capire come si è arrivati alla triste situazione attuale dell’università Dante Alighieri.

Uno sterile rimpallo di responsabilità che allontana dall’unica cosa importante ed interessante, ovvero capire come si può concretamente realizzare il salvataggio e il rilancio dell’ateneo reggino.

Le due offerte sul tavolo…e la fusione con la Mediterranea

Al momento, sono tre le opzioni sul tavolo. Su queste pagine, più di un mese fa riportavamo dell’interesse di eCampus, su impulso del reggino Vincenzo Diano, membro del cda dell’università telematica.

Di 5 milioni di euro l’offerta avanzata, una proposta (con allegate tutte le garanzie richieste) che sembra essere di quelle irripetibili. Chi si è opposto all’accordo, all’interno del cda del consorzio, lamentava una serie di mancate garanzie: il mantenimento dei livelli occupazionali, la mission dell’ateneo, le idee progettuali e una ipotetica estromissione del consorzio.

Dubbi e perplessità spazzati via dalla proposta ufficiale che lo studio legale dell’avvocato Gian Domenico Stilo ha presentato non soltanto alla Dante Alighieri, ma anche al Comune di Reggio Calabria, la Città Metropolitana e la Camera di Commercio.

Quella di eCampus non è sola offerta arrivata nella sede della Dante Alighieri. Anche Unicusano, secondo quanto raccolto, ha avanzato una doppia proposta di interesse, entrambe da circa 3,5 milioni di euro.

La prima, datata 14 marzo, considerata irricevibile dal punto di vista giuridico in quanto prevedeva la trasformazione del consorzio in una SRL e il cambio di statuto con la previsione della possibilità di nominare un Rettore anche proveniente dal mondo non accademico.

La seconda, del 23 marzo, prevede la trasformazione dell’Associazione “Dante Alighieri” in SRL e la concessione del 10% delle quote (e quindi indirettamente dell’investimento € 350.000) a favore dei soci che rimarranno nell’associazione con la possibilità di quest’ultimi di nominare 1 consigliere di amministrazione su 5.

Quest’ultima proposta prevede l’entrata nel consorzio della UniCusano con la nomina di un componente del cda oltre ai due riservati agli enti locali. Poi però si contraddice nel richiedere vincolante che: “Al fine di garantire al governabilità del contesto e la rapidità dell’intervento alla luce delle attuali esigenze economiche, appare indispensabile assicurare ad Unicusano la maggioranza in seno agli Organi collegiali di gestione, esclusi quelli di competenza accademica”.

In sostanza quindi subordina il tutto all’assicurazione in capo all’UniCusano di 6 consiglieri di amministrazione su 11. Anche la proposta di UniCusano, al pari di quella di eCampus, assicura il mantenimento dei livelli occupazionali, della sede legale e operativa a Reggio Calabria.

Oltre alle due ipotesi legate alle offerte delle due università private, rimane sul campo la possibilità di fusione con la ‘sorella maggiore’, ovvero l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Eventualità caldeggiata fortemente dai due sindaci f.f. Brunetti e Versace. Ipotesi tecnicamente possibile ma non semplice dal punto di vista burocratico e dalle tempistiche non brevi.

Nel frattempo, si avvicina la scadenza del prof. Umberto Pirilli da presidente dell’Associazione Dante Alighieri. Il prossimo 2 aprile infatti, Pirilli vedrà il proprio mandato scadere: chiesto il rinnovo della carica di presidente, la rielezione però sembra essere complicata. Pirilli è tra coloro che si sono schierati contro l’acquisizione di eCampus, mentre sembrerebbe più morbida la posizione nei confronti di UniCusano.

In attesa di capire cosa accadrà nel cda urgente fissato per domani, la sensazione è che all’interno dell’ateneo reggino c’è chi spinge per un intervento del Ministero nello stanziare fondi per salvare i 4 corsi di laurea attivi e i rispettivi docenti, così da garantire il prosieguo degli studi agli studenti iscritti.

Ipotesi però che avvicinerebbe notevolmente la liquidazione per gli altri asset, compresi i dipendenti non assunti con pubblico concorso e i docenti di lingua italiana. Reggio Calabria così perderebbe l’Università per Stranieri, eccellenza didattica e unica nel sud Italia. Ma questo però, nello tsunami di dichiarazioni inutili che si volatilizzano sopra lo Stretto, sembra interessare a pochi…