Dante Alighieri, scatto di eCampus. Offerta importante e garanzie sul tavolo

L'occasione sembra irripetibile: il destino dell'ateneo reggino vicino alla svolta positiva? I dettagli della proposta e la cifra offerta

Dante Alighieri, adesso è sancito nero su bianco: l’università telematica eCampus mette sul tavolo un’offerta ufficiale. Un’occasione di rilancio per l’ateneo che sembra essere irripetibile, considerati i problemi economici vissuti negli ultimi anni e l’attuale incertezza, con i lavoratori in stato di agitazione.

ECampus, su spinta del reggino Vincenzo Diano (su queste pagine riportavamo in anteprima dell’interesse di eCampus), consigliere di amministrazione dell’università telematica, secondo quanto raccolto da CityNow nei giorni scorsi ha presentato un’offerta ufficiale di interesse.

ECampus, i dettagli dell’offerta alla Dante: 5 milioni sul tavolo

Offerta fatta pervenire tramite lo studio legale dell’avvocato Gian Domenico Stilo, stimato manager nel settore di riferimento e uomo di estrema fiducia di eCampus, nonchè colui che ha interamente curato in questi mesi le interlocuzioni con l’associazione Dante Alighieri. La manifestazione di interesse, vincolante fino al 18 aprile 2023, offre le garanzie e le indicazioni che tutti attendevano.

Garantita in primis la mission e la natura specifica dell’ateneo reggino. Il progetto di rilancio prevede la conservazione dello status quo del università Dante Alighieri, continuando perciò con i corsi di laurea in presenza e con i corsi di italiano per stranieri. Al contempo la volontà di eCampus è quella di assicurare una crescita all’ateneo, attraverso la valorizzazione delle attività universitarie di orientamento anche all’estero (con particolare attenzione al bacino del Mediterraneo) di diffusione della Cultura e sensibilizzazione dei territori e dei giovani su cui lo stesso ateneo.

Nella proposta di interesse inviata, viene fatta menzione specifica di come la sede dell’Università Dante Alighieri a Reggio Calabria, per come utilizzata con decreto del Miur, non sarà mai messa in discussione, anche se dovessero in futuro eventuali sedi secondarie attivate in Italia o all’esterno.

I due punti probabilmente più importanti, presenti all’interno dell’offerta presentata, riguardano il mantenimento dei livelli occupazionali e il ruolo del consorzio che rimarrà centrale.

Nessun dipendente del personale della Dante Alighieri (attualmente in stato di agitazione) verrà rimosso, al contrario la proposta di accordo prevede il mantenimento dell’attuale personale con la medesima tipologia contrattuale, sempre presso la sede legale ed operativa di Reggio Calabria.

Riguardo l’autonomia del consorzio (secondo quanto emerso uno dei nodi che ha complicato la fumata bianca) eCampus ha assicurato che ne verrà preservata l’indipendenza, con la mission sempre proiettata al mantenimento, lo sviluppo ed il potenziamento dell’Università per Stranieri Dante Alighieri.

Importante sottolineare come, in caso di fumata bianca, la Dante Alighieri grazie alla presenza di una proprietà robusta alle spalle non dovrebbe più dipendere da nessuno, evitando la ricerca affannosa di risorse economiche anno dopo anno presso gli enti istituzionali, con Comune e Città Metropolitana che rimarrebbero all’interno del consorzio in qualità di partner ma senza obblighi economici, peraltro disattesi negli ultimi anni.

A livello tecnico burocratico, l’ingresso nell’intricato assetto dell’ateneo avverrebbe con l’inserimento del reggino Vincenzo Diano e altri soci all’interno dell’associazione Dante Alighieri. Successivamente, toccherebbe proprio a eCampus procedere con la domanda di ammissione al consorzio, divenendone così il socio sostenitore.

Nella proposta ufficiale avanzata da eCampus, viene messo nero su bianco quello che con ogni probabilità è il fattore di principale curiosità, ovvero la somma messa sul piatto. Secondo quanto raccolto da CityNow, è di 5 milioni di euro l’offerta avanzata, una proposta (con allegate tutte le garanzie richieste) che sembra essere di quelle irripetibili.

Considerata la scadenza temporale della proposta, fissata per il prossimo 18 aprile, saranno settimane decisive quelle che attendono l’ateneo reggino. Chi si è opposto all’accordo, all’interno del cda del consorzio, lamentava una serie di mancate garanzie: il mantenimento dei livelli occupazionali, la mission dell’ateneo, le idee progettuali e una ipotetica estromissione del consorzio.

Dubbi e perplessità spazzati via dalla proposta ufficiale che lo studio legale dell’avvocato Gian Domenico Stilo ha presentato non soltanto alla Dante Alighieri, ma anche al Comune di Reggio Calabria, la Città Metropolitana e la Camera di Commercio.

L’augurio, per il salvataggio e il rilancio di un ateneo strategico non solo per Reggio Calabria ma per tutto il sud Italia, è che si possa giungere all’accordo e avviare tutte le procedure (non semplici e definibili in breve tempo) così da assicurare un futuro roseo alla Dante Alighieri.

La speranza è che gli squali e le iene interessate a personali tornaconto e non alle necessità della Dante, che in questi mesi hanno orbitato attorno alla delicata situazione, non riescano a influire negativamente sul destino in bilico dell’ateneo reggino…