De Magistris condannato per diffamazione dei confronti del giudice Murone: ‘Mai visto nulla di simile’

Il sindaco di Napoli e candidato alle prossime regionali non ci sta: ‘Mai citato il suo nome. È il bentornato in Calabria’

‘Welcome back home’ direbbero gli americani. Ma noi siamo in Calabria, nell’anno domini 2021 e il “bentornato in Calabria” – per dirla con il sindaco di Napoli – lo danno i giudici ad un ex magistrato in procinto di competere con le altre forze politiche alle elezioni regionali del prossimo ottobre. Luigi De Magistris è stato infatti condannato dal Tribunale di Lamezia Terme, a 4 mesi di reclusione (pena sospesa) e al risarcimento dei danni in favore del giudice Salvatore Murone.

Il reato è quello di diffamazione ai danni appunto di Salvatore Murone che, quando De Magistris era sostituto Procuratore della Repubblica a Catanzaro, rivestiva il ruolo di Procuratore aggiunto.

Sentenza ingiusta

Lo stesso sindaco di Napoli ha commentato a caldo la decisione del giudice monocratico lametino attraverso un video in cui esprime il suo rammarico e le sue perplessità:

“Una sentenza di primo grado ingiusta che non posso accettare e che sono certo verrà riformata da magistrati autonomi e indipendenti”.

Ma quale è l’accusa che ha portato alla condanna in primo grado, lo spiega lo stesso De Magistris ricordando come nel corso della trasmissione “Piazza pulita” di Corrado Formigli del 9 marzo 2017, nell’ambito di un’intervista, a un certo punto afferma ciò che ha affermato tante volte e dimostrato nelle sedi giudiziarie, e cioè che l’indagine “why not” gli fu “sottratta illecitamente” e che lo stesso De Magistris fu “vittima di un sistema criminale” che operò ai suoi danni.

Dov`è la diffamazione? è provato dalla storia, da ultima la confessione di Palamara, nei provvedimenti giudiziari, che quella indagine mi fu sottratta illegittimamente. E come fa Murone ad essere parte offesa di questo processo se in quella trasmissione non cito mai Murone e non fu Murone che mi tolse l’indagine why not”.

Bentornato in Calabria

Il sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione Calabria non ci sta e fa intendere che siamo di fronte a quello che in gergo viene definita giustizia ad orologeria:

“Ho fatto il magistrato, non ho mai visto nulla di simile: un processo per diffamazione dove il fatto non esiste e dove la parte lesa non è mai citata. È il bentornato in Calabria evidentemente, ma io non mi faccio mettere il bavaglio da nessuno né mi faccio mai intimidire da nessuno. Ho denunciato un sistema criminale, è stato dimostrato in tutte le sedi giudiziarie la correttezza del mio operato, è stata dimostrata l’interferenza illecita che ho subito insieme ai miei collaboratori in indagini particolarmente delicate, il tempo è stato galantuomo e mi ha dato ragione, sarà galantuomo anche in questo caso e si capirà come si è potuto arrivare a una condanna come questa in primo grado. Ho fiducia come sempre che all’interno delle istituzioni il bene prevalga sul male e che all’interno dalla magistratura ci siano donne e uomini autonomi e indipendenti in grado di rimettere a posto la storia e la verità”.