Decreto Calabria, ok della Camera. Cosa prevede

La Camera ha approvato in prima lettura il decreto Calabria, ora in fase di conversione in legge. Il provvedimento ha avuto 240 voti favorevoli e 76 contrari

La Camera ha approvato in prima lettura il decreto Calabria, varato dal governo il 18 aprile scorso e ora in fase di conversione in legge. Il provvedimento ha avuto 240 voti favorevoli, 76 contrari con 316 deputati presenti e votanti.

Negli ultimi giorni c’è stato tempo anche per la vicenda della  deputata calabrese Dalila Nesci, che ha rimesso il mandato da relatrice dopo le polemiche e accuse ricevute. Un collaboratore della Nesci figura infatti tra i candidati per il posto di commissario di un’azienda sanitaria locale.

“In queste ore ho subito tanti attacchi e qualcuno ha cercato di buttare ombre sul mio operato e la mia correttezza – ha spiegato Nesci – ma poiché intendo assolutamente collaborare al buon andamento dei lavori dell’Aula con grande senso di responsabilità, serietà e assoluta fermezza affermo che ho rimesso il mandato”.

Il testo del decreto prevede, tra l’altro, norme più stringenti sulla verifica del lavoro dei direttori generali nei vari ospedali e aziende sanitarie calabresi e passa la linea dei “super poteri” dei commissari straordinari sulla sanità della regione, penalizzata da un disavanzo di gestione salito a 168 milioni di euro nell’ultimo trimestre 2018.

Tra i 10 articoli sulla Calabria spunta una serie di interventi previsti per rafforzare i controlli sui direttori generali, introducendo verifiche straordinarie sulla loro attività, che spettano al commissario ad acta. “Sorvegliati speciali” anche i direttori amministrativi e sanitari: sul loro lavoro pendono controlli periodici dei commissari straordinari.

In Aula respinti quasi tutti gli emendamenti tranne due, proposti dalle opposizioni, che mettono dei paletti ai compensi dei commissari straordinari. Con il primo sono spariti i 20mila euro, previsti come indennità aggiuntiva per i commissari straordinari se residenti fuori regione. Il secondo condiziona gli ulteriori 50mila euro, previsti nel contratto, ai risultati realmente ottenuti dai commissari.