Decreto Calabria: disco verde dal Governo Meloni alla proroga di 6 mesi

Il Cdm ha approvato la proroga al commissariamento della sanità in Calabria al fine di "avviare a pieno regime l'Azienda Zero quale struttura di governance regionale"

Prosegue la storia infinita del Decreto Calabria. Siglato il 10 novembre 2020, prevedeva misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria, incluso un commissario ad acta. Dopo i valzer dei vari interpellati dal Governo Conte che hanno accettato (o meno) di prendere in mano le redini del comparto sanitario calabrese, la palla è passata nelle mani del Governatore con l’avvento di Roberto Occhiuto.

E proprio il Presidente eletto nel 2021 ed al quale il Governo ha concesso la nomina di Commissario straordinario, in previsione della scadenza aveva chiesto, qualche settimana fa, una proroga per portar a termine la creazione della cosiddetta “Azienda Zero”. Una proposta che è stata accolta, nella giornata di ieri, dal Consiglio dei Ministri.

Proroga di 6 mesi al Decreto Calabria dal Governo Meloni

“Il Consiglio dei Ministri – si legge in una nota del Governo – su proposta del Presidente Giorgia Meloni del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del Ministro della difesa Guido Crosetto e del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti di proroga delle misure per il servizio sanitario della regione Calabria.

Si prorogano – prosegue la nota – per un periodo di 6 mesi le misure relative al settore sanitario della Regione Calabria, con particolare riferimento al termine del Commissariamento, al fine di consentire alla regione di proseguire le attività avviate in relazione al personale degli enti del Servizio sanitario regionale, completare il consolidamento della struttura manageriale della sanità e avviare a pieno regime l’Azienda Zero quale struttura di governance della sanità regionale. Il testo prevede la decadenza dei sub-commissari delle ASL e di altri enti, già nominati, ove non espressamente confermati dal Commissario”.