GOM, dimissioni dott. Correale? L'annuncio: 'Il reparto continuerà a funzionare, con o senza di me'

"Il reparto era estremamente fatiscente, senza l'aria condizionata e con i bagni nel corridoio". Il bilancio del dott. Correale tra risultati raggiunti ed enormi difficoltà

“È ora di fare il punto. Sei anni fa lasciavo Siena per dedicare tutta la mia vita umana e professionale a Reggio Calabria. Qui ho fondato la mia nuova famiglia, qui sono nati i miei figli, qui ho pianto e riso, qui ho cercato di costruire un futuro migliore per tutti. Mia moglie Lorena e molti colleghi e amici hanno difeso il mio progetto di vita e mi hanno permesso di arrivare fino a questo punto. Non so cosa accadrà domani ma so di aver dato il massimo. Grazie a tutti”.

Con questo post pubblicato sul profilo FB, il dott. Pierpaolo Correale, primario del reparto di oncologia del GOM di Reggio Calabria, presenta il lungo video postato sul suo profilo rivolto ai pazienti, al suo staff e ai suoi colleghi.

“Da sei anni esatti dirigo il reparto di oncologia – esordisce il dott. Correale – Ho preso servizio il 27 marzo 2017 quando lasciavo il Policlinico di Siena dopo l’esperienza di 5 anni negli Stati Uniti e di 9 anni a Napoli. Nel 2017 risulto vincitore assoluto in un concorso. Mi viene chiesto di prendere servizio immediatamente e non ho avuto il tempo di riflettere. Molti colleghi cercavano di scoraggiarmi ma io sono un napoletano e mi sono innamorato facilmente di questa città. Ho impegnato tutte le mie energie impegnandomi nella ricostruzione di un reparto in seria difficoltà”.

Oncologia, il riepilogo degli ultimi sei anni tra sorprese ed incognite

Abbiamo imparato a conoscere il dott. Correale in questi anni, attraverso interviste, approfondimenti e confronti quotidiani in piena emergenza Covid, apprezzandone le sue straordinarie doti umane e professionali. Il dott. Correale è un uomo schietto e sincero che, senza avere timori o ripensamenti, affronta il lavoro e la vita con entusiasmo, ottimismo e passione. Il suo racconto social prosegue con il riepilogo delle principali tappe a Reggio Calabria.

“Prendo servizio al GOM e conosco il personale che mi avrebbe assistito. In tutto 9 medici e 16 infermieri. Il reparto, con 18 posti letto, era sovraccarico di barelle. Alcuni colleghi erano sorpresi nel vedere un dottore ‘straniero’ in una terra così difficile e complicata. Dopo aver incontrato tutto il personale scopro con grande piacere che alcuni colleghi erano davvero di livello e che per anni ed anni avevano concentrato le loro energie in patologie specifiche. All’epoca mi colpisce un medico ammalato di cancro che quasi di nascosto, con timidezza, si curava all’interno del reparto attraverso nuove terapie”.

Obiettivi e risultati raggiunti, Correale: ‘Centro oncologico di qualità’

Il dott. Correale elenca poi i risultati raggiunti in questi sei anni di lavoro.

“Riusciamo, con il contributo del mio staff, a creare una unità operativa di terapie innovative, razionalizzando l’offerta terapeutica, implementare l’offerta infermieristica ed interagendo meglio con le altre unità operative dell’ospedale. La tipologia di ricovero e di gestione veniva cambiata rapidamente. Il reparto era estremamente fatiscente, senza l’aria condizionata e con i bagni nel corridoio. Il direttore generale dell’epoca aveva davvero voglia di cambiare la situazione, e grazie all’intervento dei dirigenti, riuscimmo ad avere una nuova ristrutturazione temporanea del reparto ed una ripulita delle strutture. Insieme ad ematologia e al centro oncologico ci impegnammo nella realizzazione di un centro oncologico di qualità. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di dare un miglior servizio all’utenza. Per quanto riguarda l’attività scientifica abbiamo organizzato ben 4 meeting internazionali pubblicando circa 60 lavori”.

Covid, decreto Calabria e incubo Commissari

Non furono anni facili. Dopo i risultati raggiunti, il dott. Correale evidenzia gli aspetti negativi della sua esperienza a Reggio:

“E’ stato fatto, per quanto disastrato, anche un concorso pubblico per reperire nuovi medici. Di questi, la prima che ha preso servizio si è licenziata dopo un mese. Nel 2017 avevo nove medici in reparto, oggi me ne ritrovo, dopo sei anni, uno in meno. Purtroppo dopo tre anni di ottimo lavoro, nel 2020 arriva il Covid che travolge tutti e che arriva subito dopo un altro evento drammatico che colpiva la Calabria ovvero il decreto Calabria. Da quel momento in poi ci siamo trovati super commissari. Cercavamo di capirci e di intenderci ma sempre con scarsi risultati. Abbiamo lavorato, nonostante tutto, con il massimo impegno senza mai smettere di lavorare. Nessun collega ha mai avuto paura e tutti sono rimasti sul campo”.

Ma c’è di più. Il dott. Correale punta il dito contro i sindacati.

“I primari dell’ospedale sono sempre stati nel mirino di qualche sindacato, e ad uno ad uno, con eccezione del sottoscritto, sono sempre caduti sul campo. Noi però siamo ancora qui e anche su questo non siamo caduti”.

Ringraziamenti e possibili dimissioni: ‘Il reparto continuerà a funzionare, con o senza di me’

“Il reparto degenza di oncologia oggi è un piccolo gioiello. Certo, ancora molto deve essere fatto. Il 2022 chiude in attivo considerando un budget di 11 milioni e 400 di spesa. Voglio ringraziare tutti, la mia caposala, il personale infermieristico, i nuovi OSS che abbiamo dal 2018  e tutti coloro che in questi anni non hanno dormito la notte per il bene del GOM. Ringrazio tantissimo il gruppo dei radiologi che si è dato tanto da fare. Credo che più di così non potessimo fare”.

Infine un messaggio rivolto ai pazienti e ai reggini:

“Questa città merita di essere amata e non possiamo smettere di amarla per colpa di un piccolissimo gruppo di personaggi che decisamente non lo meritano. Anche se non dovessi più esserci, se non dovessi resistere, sappiate che l’oncologia ha preso la sua strada e continuerà ad andare bene con o senza di me”.