Falcomatà tra speranza e consapevolezze: 'Grazie a tutti voi sarò un sindaco migliore'

Tempo di ringraziamenti per il primo cittadino a piazza Duomo: "Riscriveremo la storia"

Una nuova visione, e condivisione, del mandato appena conferitogli dalle urne; un approccio sicuramente diverso, più partecipativo e aperto alla cittadinanza e alle categorie produttive; e una rinnovata disponibilità a recepire il messaggio di cambiamento che i reggini hanno lanciato con il loro voto.

È un Giuseppe Falcomatà rilassato, forse emozionato, quello che affronta una piazza Duomo gremita per l’occasione. È il tempo dei ringraziamenti, a tutti. Anche a quelli che hanno votato per un’altra proposta o che non hanno votato affatto. Perché, dice il primo cittadino, “per noi è stato un campanello d’allarme, ma vi assicuro che sarò il sindaco di tutti”.

Poi si rivolge ai suoi:

“Ha vinto la Città, avete scelto la città dimostrando che siamo parte di una stessa famiglia, parte di una stessa storia, e che tutto ciò che faremo lo faremo insieme come un unico popolo”.

C’è spazio anche per i sentimenti in questo tiepido pomeriggio reggino. Il sindaco guarda tra il pubblico, cercando lo sguardo della moglie Giovanna, e della sua famiglia nel giorno in cui il figlio Italo compie 4 anni.

“Sono stati anni difficili, anni vissuti in silenzio, anni vissuti lontani dai riflettori, nonostante in più occasioni si si provato a tirare la mia famiglia sotto i riflettori. E non sarei l’uomo che sono oggi se non ci fosse con me la donna che sei anni fa ha deciso di sposarmi. Grazie Giovanna sei il mio bene. In questa prima consiliatura abbiamo messo su famiglia e messo al mondo due creature. Si può fare di più… “.

I ringraziamenti proseguono, alla città, ai consiglieri eletti e non, ai volontari.

Poi Falcomatà parla di fiducia, quella che ha sentito da parte dei cittadini che pure qualcosa hanno avuto da rimproverargli:

“Farò di tutto per non tradirla mai la vostra fiducia” dice tra gli applausi.

SI AGLI STATI GENERALI

Ma la campagna elettorale è stata netta e divisiva. Il sindaco lo ripete in più passaggi:

“Adesso la città deve riconciliarsi con sé stessa, ritrovare unità in tutte le sue forme e in tutti i suoi comparti e in tutte le persone che ogni giorno lottano per questa città”.

Un passaggio che gli serve per introdurre un altro tema, quello della partecipazione alla cosa pubblica, e quello della responsabilità collettiva ed individuale.

“Chiamo a raccolta tutti, tutte le persone oneste e perbene che combattono perché credono in questa città. Vogliamo che i nostri figli crescano in una città dove abbiano accesso alle scuole migliori, in una città che lavori sull’innovazione e sull’artigianato, con tutte le possibilità di lavoro e di impiego che ne conseguono.

Vogliamo finalmente che crescano e vivano in una città non oberata dai debiti, indebolita dalle disuglianze, finalmente pulita e accogliente ella quale nessuno rimanga indietro o si senta escluso mai. Vogliamo una città sicura, nella quale potere investire, finalmente consapevole dello straordinario patrimonio di bellezza di cui dispone, una ricchezza unica al mondo, attorno al quale costruire una città concretamente turistica”.

Così Falcomatà annuncia che la nuova amministrazione aprirà le porte di palazzo di città per confrontarsi, per prendere nuovi spunti d’azione, fin da subito:

“Nei prossimi giorni convcheró gli Stati Generali della città in tutti i suoi comparti. Tutti saranno chiamati per iniziare a tracciare la strada che dovremo percorrere nei prossimi anni fissando gli obiettivi di breve, medio e lungo termine”.

Basta quindi con la Reggio che gestisce le emergenze, e che si accontenta di risolvere i piccoli problemi del quotidiano.

“Abbiamo l’ambizione di voler cambiare la città non per i prossimi 5 anni, ma per i prossimi 50, perché diventi la città delle opportunità per tutti. E lo faremo senza annunci ma con passione e lealtà, sottoponendo i al vostro giudizio”.

UNA REGGIO BELLA E GENTILE

“Siamo servitori di questa città, ma la città non si serve prediligendo l’assalto e l’insulto, ma allacciandosi le scarpe e facendo ognuno di noi il proprio dovere. Crediamo in una Reggio che sia bella e gentile nei modi e nelle persone. E noi vogliamo riportare la gentilezza in politica, che imperi nei comportamenti di ognuno di noi. Ci impegneremo a farlo. La città cambia se cambieremo noi, io per primo”.

Da qui, la consapevolezza di aver imparato la lezione dal confronto coi cittadini e, quindi, la promessa ad essere un sindaco migliore di quello che è stato in questi sei anni.

“È grazie alle vostre storie e alle vostre fatiche che torno a palazzo San Giorgio con un’altra carica, con un altro entusiasmo, con un’altra determinazione per quello che è il lavoro che deve essere fatto. Voi ci avete rieletto per riscrivere la storia di questa città, ma il vostro compito non finisce con le elezioni. Dobbiamo continuare a lavorare insieme e fare di più. Questa città crescerà solo se avremo cura del prossimo e responsabilità verso le generazioni future”.

Falcomatà si dice orgoglioso di essere il sindaco dei reggini e introduce un altro tema, la speranza.

“Dobbiamo essere costruttori di speranza. La speranza è così ostinata dentro di noi che possiamo avere l’ambizione di sapere che ci aspetta qualcosa di più se abbiamo il coraggio di continuare a lavorare e lottare. Noi lo faremo. Continueremo a lottare perché noi siamo un popolo che è più importante, che è ancora più convinto di essere tale perché noi siamo più grandi della somma delle ambizioni individuali di ognuno di noi. Siamo qualcosa di più di 15 circoscrizioni, siamo una città, siamo una comunità, e possiamo gridarlo con orgoglio che noi siamo Reggio Calabria”.