Dissesto Asp Reggio Calabria, Fiamma Tricolore: "Come al solito nessun colpevole"

"E’ mai possibile, ci chiediamo, che qualsiasi cosa abbia a che fare con il pubblico in questa città metropolitana sia oggetto di scandalo, di cattiva amministrazione, di ruberie continue, di clientele, di malaffare?"

Accorati appelli, proteste, inviti alla popolazione a manifestare recandosi direttamente a Roma, lettere aperte, appelli in stile “Braveheart”. Cosa non abbiamo visto e sentito in questi giorni riguardo la notizia della richiesta di dissesto finanziario dell’Asp di Reggio Calabria?

Politici di ogni ordine e grado che si sono scagliati contro l’infausta notizia senza prendere in considerazione il fatto che il dissesto è conseguenza dell’affarismo, del pressapochismo, del clientelismo che i loro stessi partiti propugnano ormai da decenni e che hanno ridotto la sanità calabrese a livelli da terzo mondo.

Decenni di emergenza, di commissari straordinari lautamente pagati, dirigenti nominati dalla politica che al momento di tagliare le spese sanitarie non sono intervenuti sui loro stipendi, sulle spese folli, sulle forniture pagate 4-5 volte il loro reale valore bensì hanno pensato sempre e soltanto a chiudere presidi ospedalieri, porre in essere blocchi del turn-over ed abbassare lo standard dei servizi alla popolazione.

Ricordiamo come fosse ieri i manifesti plaudenti al rientro dal deficit della sanità regionale. Risultato raggiunto con la chiusura di strutture ed ospedali e non con la fine della “mangiatoia”, tanto per utilizzare il termine con cui i commissari hanno definito la realtà finanziaria dell’azienda.

In tutto ciò il nostro umile pensiero, banale, quasi inutile è che se un debito arrivi all’astronomica cifra di ben 400 milioni, ebbene, qualche responsabile, probabilmente più di uno, deve pur esserci!

Eppure i nostri politici, aspiranti Mel Gibson, a partire dal sindaco con quella ridicola lettera, questi nomi non li hanno fatti. Probabilmente all’Asp i bonifici partivano da soli da computer impazziti.

Accade così nella terra dell’ignavia e dell’omertà dove questa gentaglia, che meriterebbe di essere condannata a pene pari a quelle inflitte per omicidio plurimo, starà invece comodamente a casa a farsi beffa ancora una volta dei più bisognosi.

Cosi mentre i rappresentanti dei partiti principali, questi inetti e ladri di galline, colpevoli del disastro scrivono pagine di fesserie, a pagarne le conseguenze saranno i cittadini e i fornitoriche vantano crediti nei confronti dell’azienda ospedaliera: sia chiaro non tutti, solo quelli che non avevano i “soliti” santi in Paradiso e che magari da anni aspettano il saldo delle proprie fatture mentre altri “amici” queste fatture le hanno avute pagate per 2-3 volte.

E’ mai possibile, ci chiediamo, che qualsiasi cosa abbia a che fare con il pubblico in questa città metropolitana sia oggetto di scandalo, di cattiva amministrazione, di ruberie continue, di clientele, di malaffare? E poi dobbiamo sentire i protagonisti di tutto ciò battere i pugni ed invitare alla protesta? I pugni dovrebbero sbatterseli in faccia ed avere la decenza di stare in silenzio perché l’unica protesta che i cittadini dovrebbero intentare è quella contro di loro per liberare la nostra terra dalla loro presenza nell’amministrazione pubblica.