Dog Center di Sant’Ilario, assolto il proprietario: molti cittadini non ci stanno
“Ingiustizia ai danni degli animali, non ci stiamo”: monta la protesta dopo la decisione della Corte d’Appello di Reggio Calabria
19 Ottobre 2025 - 08:53 | di Redazione

La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha assolto il proprietario del canile Dog Center di Sant’Ilario dello Ionio, Leonzio Tedesco, riformando la condanna di primo grado emessa dal Tribunale di Locri.
La sentenza, datata 14 ottobre 2025, ha stabilito che “il fatto non sussiste”, escludendo le ipotesi di maltrattamenti sugli animali, truffa, sversamento di liquami e violazione di sigilli.
Una decisione che ha però suscitato profondo disappunto tra cittadini e associazioni per la tutela degli animali, da anni impegnati nel denunciare le condizioni del canile e nel chiedere controlli più stringenti.
“Cani sopravvissuti in una delle strutture più discusse d’Italia”
Subito dopo la sentenza, è giunta in redazione una nota congiunta firmata da numerosi cittadini calabresi, che parla senza mezzi termini di una “grave ingiustizia ai danni degli animali”:
“Delusi dall’ennesima ingiustizia ai danni degli animali che ancora una volta vede protagonista la Regione Calabria, esprimiamo profonda indignazione nei confronti di chi, in Corte d’Appello, ha avuto il coraggio di annullare una sentenza di prima grado dichiarando che il ‘fatto non sussiste’. Cani che per anni sono ‘sopravvissuti’ in una delle strutture più discusse d’Italia, oggi torneranno nelle mani dei loro aguzzini. Chiediamo da cittadini italiani un boom mediatico che metta in risalto questa vicenda.”
La richiesta: “Verifiche indipendenti e collaborazione con le associazioni”
Tra le voci più attive figura Micaela Proto, che in una nota ha chiesto un’indagine indipendente sulle condizioni del canile e degli animali ospitati:
“Considerata la delicatezza degli interessi in gioco, il benessere degli animali ospiti di strutture pubbliche e/o private e la rilevanza sociale della tutela animale, riteniamo doveroso promuovere una verifica approfondita a tutela della collettività e dell’integrità del sistema di vigilanza.”
Nel documento, si sollecita tre azioni immediate:
- Una verifica completa e indipendente delle condizioni del canile, anche ai sensi della nuova Legge 82/2025, che prevede pene più severe in caso di maltrattamento;
- L’attivazione di una collaborazione con associazioni accreditate, per accedere alla struttura, documentare lo stato reale e predisporre eventuali interventi correttivi;
- La pubblicazione dei risultati delle verifiche, per assicurare trasparenza e fiducia nella gestione della tutela animale e ambientale.
“Nel ribadire il nostro impegno per la protezione degli animali e il rispetto delle normative vigenti – conclude Proto – restiamo in attesa di un riscontro e della comunicazione delle azioni intraprese dagli uffici competenti.”
“Non possiamo accettare l’ennesima ingiustizia”
La delusione è condivisa anche da altri cittadini indignati, che sui social hanno espresso toni duri contro la decisione della Corte:
“Non posso accettare l’ennesima ingiustizia ai danni degli animali che ancora una volta vede protagonista la Regione Calabria. Cani che per anni sono sopravvissuti e morti senza cure oggi torneranno nelle mani dei loro aguzzini. Chiedo da cittadina italiana un boom mediatico che metta in risalto questa vicenda. Noi non ci stiamo!”
E c’è chi ricorda il precedente simbolico del cane Angelo di Sangineto, ucciso brutalmente nel 2016:
“Dopo quasi dieci anni dalla morte di Angelo, ci ritroviamo di fronte a un’altra ingiustizia ai danni di povere anime indifese detenute nel canile di Sant’Ilario. È inaccettabile.”
Un caso che divide
L’assoluzione segna un punto di svolta giudiziario, ma non pone fine al dibattito. Mentre per la Corte d’Appello “non sussistono i fatti contestati”, una parte crescente della cittadinanza chiede controlli, trasparenza e una riflessione profonda sul sistema di vigilanza regionale.
Per molti, quella del Dog Center resta una ferita aperta nella lunga battaglia per il rispetto e la dignità degli animali.