Rifiuti a Reggio, Ecopiana riabilitata dal Tar. Guerrisi: 'Mi sono commosso'

Congelata fino a settembre la decisione della Prefettura. Ecopiana torna ad operare in Calabria

Decisione lampo.

Arriva la buona notizia da parte del Tar che riabilita di fatto la ditta Ecopiana interdetta dalla Prefettura di Reggio Calabria dopo l’uscita dalla white list.

Un provvedimento flash che rasserena il titolare Girolamo Guerrisi nuovamente pronta a poter stoccare le ecoballe a Sambatello cercando di superare l’emergenza.

Alla società gestita dell’imprenditore di Cittanova era stata aggiudicata la gara urgente del Comune per affrontare l’emergenza rifiuti attraverso lo stoccaggio delle ecoballe ma qualche giorno fa tutto è stato bloccato dalla decisione della Prefettura che impediva alla ditta di poter continuare il lavoro.

Il Tar, con un decreto urgente, ha sospeso fino a settembre il provvedimento di diniego alla white list per la ditta Ecopiana.

“Mi sono commosso – dichiara Guerrisi alla Gazzetta del Sud – Appena ricevuta la notizia dell’accoglimento del ricorso ho pensato alla mia famiglia e ai miei dipendenti. Bisogna avere sempre fiducia nelle istituzioni. Noi imprenditori abbiamo il dovere di ripudiare la ‘ndrangheta e lavorare nella legalità”.

Il Tar ha preso atto che

“sussiste una situazione di estrema gravità ed urgenza correlata alla efficacia del provvedimento interdittivo nelle more della trattazione collegiale, in considerazione della cancellazione della società ricorrente dall’albo gestori, del venir meno dei rapporti contrattuali in atto, delle rilevanti conseguenze fiscali connesse all’impossibilità di fruire del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, con prevedibile incidenza sui rapporti di lavoro che la società ricorrente ha in atto con circa 60 persone”.

Tutto sospeso dunque in attesa di ulteriori approfondimenti e di una successiva udienza collegiale del Tar. Ecopiana torna così ad operare in Calabria e ripristinare tutti i rapporti lavorativi. Una buona notizia anche per il Comune che, a causa dell’interdizione della ditta, avrebbe rallentato e non di poco, l’iter per liberare la città dalle tante discariche.