Elezioni 2022, è la solita solfa: stessi volti e discorsi: basta con le false promesse

Ci riempiono di promesse che difficilmente vedremo mantenute. Sia da destra che da sinistra. Mentre gli italiani chiedono solo un buon governo

Instabilità politica.

Ne facciamo i conti in Italia da decenni. E alla precarietà del Parlamento si contrappone la ‘stabilità’ dei politici. Saldi e ben fermi alla poltrona. Ai vari livelli istituzionali, ma per lo più a Roma, troviamo sempre le solite facce e i soliti nomi.

Cambiano gli slogan, si scambiano le casacche e nascono ‘nuovi’ partiti con simboli dai colori antichi e loghi degni del più scarso dei grafici esistente sul pianeta terra.

A venticinque giorni dal voto, dopo aver assistito all’ennesimo fallimento dell’ennesimo Governo, ci ritroviamo catapultati, ancora una volta, come nel peggiore degli incubi, in un’altra campagna elettorale, iniziata ufficialmente per il rinnovo del Parlamento e dopo il clamoroso scioglimento anticipato delle Camere.

Da lì, un serie di fatti eclatanti hanno portato gli italiani ad imbarazzarsi ancora una volta della propria classe dirigente.

La (vecchia) politica stupisce ancora. Ed è subito 1994

Dopo le immancabili querelle tra i vari ‘leader’ dei partiti, ci si è tuffati a stretto giro nei fantastici anni ’90. Esattamente nel 1994, quando un giovane Berlusconi vinse le elezioni ottenendo la fiducia al Senato e alla Camera. Un tuffo carpiato di ben 28 anni addietro, che il cavaliere ha regalato al Paese (anche alla nostra città), grazie all’affissione dei ‘6per3’ raffiguranti un ‘Silvio‘ in tenera età.

Una scelta di campo“. E’ lo slogan di questa campagna elettorale di Forza Italia.

A guardare i suoi manifesti, così come tantissimi altri, viene l’amaro in bocca. Eh si, perchè i cittadini, alla visione di quelle ‘attraenti’ grafiche, rimangono sbigottiti ed ormai rassegnati. Consapevoli di assistere, anche questa volta, alla ‘solita solfa’.

In particolare i temi narrati ai calabresi, sono sempre gli stessi, da decenni. Ponte sullo Stretto, migranti, lavoro, sanità pubblica, alta velocità, trasporti. Per intenderci gli stessi argomenti degli anni ’90.

Politica illusoria tra milioni di alberi, azzeramento Iva e l’intramontabile ‘Ponte sullo Stretto’

Ascoltando le parole dei vari leader politici non si può dunque che sorridere amaramente consci che la politica perderà ancora una volta. La verità è che sentiamo sempre gli stessi discorsi, ormai da troppo tempo. Tutti promettono un futuro migliore, ma migliore in cosa e di quanto ‘tempo’ parliamo? Non è stato mai specificato.

E poi le fantastiche promesse tanto che ‘Zelig’ al confronto è nulla. I politici, sempre al centro della scena, le sparano come non ci fosse un domani. Dalle pensioni a mille euro fino all’abolizione del bollo auto. Silvio Berlusconi promette di piantare un milione di alberi all’anno, Luigi Di Maio sostiene di voler azzerare l’Iva sul pane e la pasta, e la Meloni va alla carica sul presidenzialismo.

Tutto questo, lo sappiamo, non sarà mai realizzato. Così come mai verrà realizzato il Ponte sullo Stretto. Tornato alla ribalta anche quest’anno, come a ogni elezioni, l’intramontabile promessa del ponte la  rispolvera il mattacchione di Salvini, ormai sempre più meridionale.

Attenzione dunque alle varie false promesse che sentiremo nelle prossime settimane. I politici sappiano che è tutto è davvero molto poco credibile.

Sarebbe bello invece avere dalla propria parte la classe politica. Sarebbe bello se la politica, mai così distante dal popolo, riuscisse a soddisfare i bisogni reali della gente. D’altronde, cosa chiedono gli italiani.

Un buon Governo, stabile, serio e sincero.