Emergenza sanitaria si o no? L’ordine del giorno del centrodestra rimane fuori dall’aula

La minoranza chiede al sindaco di dichiararla per l’eterna questione rifiuti e per permettere la decurtazione della Tari.

Nelle fasi preliminari del Consiglio comunale convocato per oggi in seconda convocazione, Massimo Ripepi (FdI) è tornato sull’argomento degli argomenti, e cioè quella emergenza rifiuti che domina la scena ormai da troppo tempo. La questione era stata anche al centro della conferenza stampa organizzata dalla minoranza di centrodestra che aveva reso pubblico un ordine del giorno in cui si chiede al sindaco Giuseppe Falcomatà di voler dichiarare l’emergenza sanitaria in città.

Nessuna discussione

Tecnicamente non è stato possibile affrontare nel Consiglio odierno la questione posta dalla minoranza, ma Ripepi ha chiesto direttamente al sindaco se la proposta è stata presa in considerazione dall’amministrazione:

“Abbiamo anche saputo – ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia – che l’Asp su sollecitazione di tanti cittadini ha inviato, una decina di giorni fa, dei pareri e delle indicazioni con le quali la invita a dichiarare lo stato di emergenza sanitaria”.

Ripepi ha quindi chiesto a Falcomatà di relazionare in aula, ricordando che la dichiarazione dello stato d’emergenza darebbe possibilità ai reggini di non essere gravati da una tassa “per un servizio che non esiste”.

Falcomatà ha chiarito che la nota ricevuta “non invita l’amministrazione a dichiarare lo stato d’emergenza” e che comunque è a disposizione di tutti i consiglieri che volessero consultarla.

I regolamenti si rispettano

Alla discussione ha partecipato anche Antonino Maiolino (FI) che, facendo riferimento alla mozione Pazzano inserita nello scorso Consiglio, si è detto rammaricato del fatto che l’ordinanza non abbia trovato posto all’ordine del giorno, e rivolgendosi al presidente del Consiglio Enzo Marra sottolinea:

“I regolamenti si devono applicare sempre. In ogni caso l’ordine del giorno ha a che vedere con il Bilancio perché riguarda un eventuale riduzione della Tari (-80% nel momento in cui si attesta l’emergenza sanitaria). Quale migliore occasione, oggi, di discutere?”

La querelle è chiusa dal presidente Marra che regolamento alla mano mette a tacere ogni velleità della minoranza ricordando che quella di Saverio Pazzano era una mozione, mentre quella del centrodestra un ordine del giorno che ha un iter differente.