Falcomatà uomo solo al comando. La via per ricomporre i pezzi e scacciare la crisi

Quali le vie per ricucire lo strappo? La possibilità esiste, e sarà verificata a stretto giro di posta

Il sollievo per aver firmato i decreti relativi alla nomina di Brunetti e di Versace quali nuovi vice sindaci prima della sentenza (firmarli dopo avrebbe comportato il rischio di annullamento degli atti), la convinzione di poter essere assolto sfumata di fronte alla condanna, sangue freddo e volontà di ricomporre pazientemente il puzzle di un’amministrazione al momento spaccata in mille pezzi. In sintesi è questo quanto espresso, secondo quanto raccolto da CityNow, dal sindaco Giuseppe Falcomatà nel corso della riunione di maggioranza che si è tenuta questa mattina.

La doppia nomina di Versace e (soprattutto) Brunetti è riuscita nell’impresa che è oramai impossibile in politica: mettere in (dis)accordo tutti. Fonti vicine ai vertici nazionali del Pd raccontano di un partito letteralmente infuriato per le decisioni di Falcomatà.

“Alle scorse regionali abbiamo acconsentito a candidare un suo candidato nemmeno iscritto al nostro partito, ora assistiamo alla nomina di due sindaci f.f. che non sono espressione del Pd. Questo è davvero troppo, adesso basta”.

Questo il pensiero all’interno del Partito Democratico, imbufalito per le scelte in completa autonomia di Falcomatà. Sarà con ogni probabilità questo l’argomento di discussione che terrà banco nella riunione prevista per le 14.30, via Zoom, alla presenza di Nicola Irto, il commissario Stefano Graziano e il responsabile enti locali Francesco Boccia. Chiamato a partecipare anche il sindaco Falcomatà, da capire se accetterà l’invito spiegando i motivi alla base delle proprie scelte o continuerà nella marcia indefessa in solitaria.

La via per ricucire lo strappo

La crisi in atto è fuori discussione, al pari però della volontà di tutta o quasi la maggioranza di non rassegnare le dimissioni e far tornare i reggini alle urne. Quali le vie per ricucire lo strappo? La possibilità esiste, e sarà verificata a stretto giro di posta. Molto è legato alle possibili dimissioni di Tonino Perna, che da ieri si è trincerato in un silenzio assordante. Prevedibile l’amarezza dell’esperto professore, accompagnato alla porta senza troppi complimenti ma soprattutto senza alcun preavviso.

Le dimissioni però non sono arrivate immediate, quindi di pancia, ma se arriveranno saranno figlie delle riflessioni di questi giorni. Se Perna deciderà di abbandonare la giunta, le postazioni libere (assieme all’assessorato ai Lavori Pubblici lasciato da Giovanni Muraca) sarebbero due, da qui affiora l’idea sussurrata da alcune voci.

Una delle due postazioni assegnata in quota Nino De Gaetano alla formazione Democratici e Progressisti, la seconda al Pd in quota Nicola Irto. Sembra essere questa la via di fuga per evitare l’ingrossarsi di una crisi dalle ripercussioni pericolose. Basterà?