Uomo solo al comando. Falcomatà tira dritto, prova di forza: è il giorno della verità

Riunione di maggioranza decisiva, tra minacce di addio e pressioni sempre maggiori. Il sindaco ha le idee chiare o bluffa e cercherà una mediazione?

Giovedi 7 dicembre sarà il giorno che indirizzerà, in un senso o nell’altro, il percorso dell’amministrazione Falcomatà. Trascorsi circa 40 giorni dalla sentenza di assoluzione, il sindaco aveva chiesto pazienza per la composizione della nuova giunta…ma alla fine si è spazientito anche lui. Non ci sarà più tempo per rinvii, giochetti e temporeggiamenti. E’ arrivato il momento (e tutta la città urla finalmente) di lasciare il segno e tracciare la linea del terzo tempo.

Il consiglio comunale sarà l’antipasto gustoso e senza dubbio scoppiettante (con grossa parte dei preliminari prevedibilmente dedicati alla questione Natale e Sviprore…), con l’attesa fumata bianca per il bilancio consolidato. Le portate principali però saranno a seguire, con una serata infuocata che attende la maggioranza.

Per il tardo pomeriggio infatti, secondo quanto raccolto, è fissata la riunione di maggioranza (non si può definire interpartitica essendo Dp un gruppo) che dovrà fissare le richieste e le risposte da girare al sindaco Falcomatà. Nella giornata di oggi alcune voci di possibili rinvii, figli di malumori e mal di pancia, il primo cittadino però non è sembrato perdersi d’animo: ‘O si fa, o andrò ugualmente avanti con le mie valutazioni senza perdere ulteriore tempo’, la sintesi del pensiero di un Falcomatà più che mai deciso a stringere i tempi.

Il segretario provinciale del Pd, Antonio Morabito, ha così svincolato l’ipotesi rinvio e avviato una serie di interlocuzioni telefoniche con i segretari e i referenti delle altre forze di maggioranza: il messaggio agli alleati non si sarebbe allontanato troppo dal ‘il tavolo di maggioranza o si fa domani…o non si fa’. Sarà curioso capire come risponderanno partiti e liste civiche, curioso inoltre capire se Italia Viva parteciperà al tavolo o meno, in quest’ultimo caso ufficializzando lo strappo con addio alla maggioranza e offrendo un semplice sostegno esterno alla maggioranza.

Sarà una notte di riflessioni per tutti…paradossalmente tranne che per Falcomatà. Il sindaco ha tracciato una linea netta, decisa e marcata, senza dubbio destinata a lasciare dietro di sè una nutrita schiera di scontenti: dovrà essere una giunta nuova di zecca, senza ripescati, con il solo vicesindaco Brunetti ad affiancare una squadra completamente inedita.

Lo stesso tipo di messaggio implacabile vale anche per le postazioni da assegnare, ogni riferimento al gruppo Democratici e Progressisti è voluto. Il gruppo capitanato da Nino De Gaetano pensava di aver tirato fuori il coniglio dal cilindro imbarcando l’ex capogruppo del Pd Nino Castorina e aumentando così il gruppo consiliare, fattore che avrebbe riportato a 2 gli assessorati con piena soddisfazione di tutti.

Tranne che di Falcomatà però. Il sindaco, come già riportato su queste pagine, non avrebbe la minima intenzione di riportare a 2 le caselle dei Dp, l’ingresso di Castorina non cambierebbe le sue convinzioni. Da qui, secondo alcune indiscrezioni, la ‘minaccia copia-incolla’ rispetto a quella lanciata da Italia Viva: o si accettano le nostre condizioni, o lasceremo la maggioranza e daremo eventualmente solo un sostegno esterno all’amministrazione.

Un circo diventato imbarazzante, utile soltanto a far ingigantire la rabbia di cittadini sempre più esasperati, che di questo teatrino a chi spunta una poltrona in più (mentre la città affonda…) non sanno cosa diavolo farsene. Se il ruolo del sindaco prevede per dovere accentramento di responsabilità e talvolta richiede scelte dure e impopolari, oggi più che mai Falcomatà è un uomo solo al comando.

Sul piatto sembrano esserci due scelte: da un lato dare il via ad una nuova fase seguendo le proprie idee e il coraggio di portarle in atto, dall’altro una spartizione di poteri e poltrone con le singole avidità delle forze di maggioranza, mettendo a tacere i mal di pancia e ricacciando via le tensioni crescenti.

E’ un nuovo 25 ottobre per Falcomatà, con due grandi e significative differenze: non c’è il proprio futuro da decidere ma quello di una intera città. E non dovrà sperare in una sentenza emessa da altri, ma sarà lui stesso a doverla emettere…