Fave a macco un tipico piatto calabrese

Parliamo delle Fave a macco. Comunemente si usa ch

Parliamo delle Fave a macco. Comunemente si usa chiamare questo particolare piatto Macco di fave ma, come per molte altre cose, noi calabresi abbiamo adottato una versione particolare.

Si tratta di una ricetta semplice e povera, se vogliamo, ma gustosa e perfetta per ogni occasione.

Le fave secche, così come tutti i legumi sia freschi che essiccati, hanno rappresentato per molto tempo un serbatoio notevole di proteine sostitutive della carne, soprattutto in regioni economicamente poco fiorenti come la Calabria. L’abitudine di essiccarli ha consentito il loro utilizzo anche nelle stagioni in cui questi legumi  non sono più presenti nell’orto.

La zuppa di fave alla calabrese, conosciuta localmente con il nome di  favi a maccu è un composto morbido e cremoso, ottenuto facendo disfare le fave secche cotte a puntino e ridotte in crema dalla cottura stessa.

Vediamo insieme la ricetta delle fave a macco!

GLI INGREDIENTI

  • 450 gr di fave secche
  • 1/2 cipolla rossa di Tropea
  • 1 pomodoro pelato
  • 1 peperoncino
  • pecorino o ricotta salata da grattugiare
  • sale q.b.
  • olio extravergine d’oliva

LA RICETTA

Mettete in ammollo le fave dalla sera precedente. Il mattino seguente, pelatele e mettetele da parte.
Versate un cucchiaio di olio buono sul fondo della pentola (meglio terracotta, se possibile), tritate la cipolla e fatela soffriggere dolcemente.
Aggiungete le fave e lasciate asciugare per qualche minuto. Unite il pomodoro pelato tagliato a cubetti e dopo qualche minuto, ricoprite tutto con dell’acqua, lasciando cuocere per 1 ora e 30 minuti circa a fiamma bassa.
Passato questo lasso di tempo, le fave si saranno trasformate in una morbida cremina. Salate.
Se sono ancora presenti dei pezzi evidenti, passate il tutto al minipimer e la crema sarà perfetta! Impiattate e condite con del peperoncino tritato, una grattugiatina di ricotta salata o pecorino ed un filo d’olio extravergine d’oliva.
Accompagnate con dei crostini, oppure cuocetevi la pasta (ditali o spaghettini spezzati).