Fedez e il crocifisso, la risposta a Don Zampaglione: "Pensi a educare i giovani"

La risposta di un lettore a Don Zampaglione riguardo il 'Caso Fedez'

In questi giorni sui social non e’ passata inosservata la foto postata dal famoso cantante Fedez in cui indossa una croce  blasfema con Topolino crocifisso.

Don Giovanni Zampaglione, molto attento alle vicende che riguardano i giovani e ai vari problemi della societa’ odierna ha voluto  fare il suo intervento oltre che sulla sua pagina fb anche per mezzo della stampa.

Sull’argomento è arrivata la risposta di un lettore, attraverso una mail arrivata alla nostra redazione. Di seguito il contenuto che riportiamo.

Gentile don Zampaglione, negli ultimi giorni non faccio che leggere articoli tramite i quali lei si rivolge a Fedez, noto rapper italiano, per un fantomatico ciondolo in cui al posto di Cristo vi sarebbe rappresentato un topino crocifisso.

A me viene tanto da ridere, sa’? Mi viene da ridere perché perde tempo ad attaccare un contestatore professionista, uno che per mestiere (discutibile o meno) deve provocare la gente, suscitare reazioni e farsi notare. Tradotto in parole povere è come se stesse accusando un sordo di non poter sentire o un cuoco di preparare troppe pietanze.

La inviterei piuttosto a riversare le sue copiose energie sull’educazione morale dei giovani della parrocchia che amministra.

Lei lo sa che tempo fa dei ragazzini si sono divertiti ad uccidere con pietre e bastoni tre innocenti cani randagi nei pressi del campetto e che un paese intero li ha coperti rendendo vano il mio tentativo di denunciare, quando sono stata messa al corrente di ciò che era avvenuto? Lei sa che il mio piangere disperata per quei corpicini e la loro agonia si è tradotto in pubblica derisione perché “tanto erano solo bestie”?

Gentile parroco, sul mio petto grava una croce enorme con i visi devastati di quegli esserini innocenti, sacrificati in nome dell’ignoranza e della crudeltà. Quindi la prego, contesti anche me se vuole, ma concentri i suoi sforzi e le sue preghiere  su qualcosa di concreto e che ha sotto il naso, qualcosa di cui lei in quanto padre spirituale ha responsabilità quanto i loro padri biologici ovvero l’educazione morale di quei ragazzini.

Inutile batterci il petto per la fame in Africa quando non ci importa che il nostro vicino non abbia un litro di latte per sfamare il figlioletto. Spero che il mio messaggio arrivi forte e chiaro, come spunto di riflessione e non come fonte di ulteriori polemiche ragioni per cui preferisco rimanere anonima.