Festa della Madonna, Padre Marranchella a CityNow: "La rinascita di Reggio? Affidatevi alla madre"

Superiore del convento, parroco e rettore della Basilica della Madonna della Consolazione all'Eremo di Reggio Calabria, Padre Maranchella esorta i reggini: "La città? Può risorgere tranquillamente..."

Siamo ormai entrati nel vivo di Festa della Madonna. Nella giornata di ieri si è tenuta la prima messa da parte del neo sacerdote reggino Domenico Morello e Reggio si prepara a vivere le intense emozioni dei festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione, Patrona della città.

Abbiamo incontrato Padre Antonio Marranchella, superiore del convento, parroco e rettore della Basilica della Madonna della Consolazione all’Eremo di Reggio Calabria.

“Sono nell’ordine dei frati dal 1982 e dal 25 luglio del 2014 sono a Reggio con l’incarico di superiore del convento dell’Eremo. La Madonna è la madre che si occupa dei suoi figli ed il rapporto del popolo deve essere impostato come un rapporto madre – figlio. E’ proprio questo rapporto naturale che fa la differenza. Negli anni passati quando il popolo aveva difficoltà si prendeva il quadro e si scendeva al Duomo. Purtroppo sta venendo sempre meno una cultura cristiana a causa di un relativismo che cresce giorno dopo giorno”.

La particolare devozione di Reggio alla Madonna della Consolazione nasce nel 1567-1577 quando a causa di una terribile pestilenza, durante la quale i Cappuccini si sono distinti per l’assistenza prestata agli ammalati, nasce la particolare devozione di Reggio alla Madonna della Consolazione. Infatti, al pio frate Antonino Tripodi, in preghiera davanti al quadro, appare la Madonna, che lo informa della cessazione della pestilenza. Viene avvertito il Governatore, che dispone subito un pellegrinaggio all’Eremo, cui partecipa tutto il popolo.

“La Madonna mantiene la sua promessa iniziale quando apparve al pio frate Antonino Tripodi e chiama a raccolta, così come allora i propri figli. Solo chi ascolta quel grido verrà in basilica, chi non l’ascolta starà a casa. La città? Può risorgere tranquillamente e anche in tempi brevi ma Reggio risorge solo se i reggini si affidano alla madre”.

Già in queste ore dunque centinaia di fedeli si stringono attorno al quadro di Nicolò Andrea Capriolo, risalente al 1547, che raffigura la Vergine in trono, con in braccio il Divin Figlio, affiancata dai Santi Antonio da Padova e Francesco d’Assisi.

Reggio abbraccia la propria madre. Che la festa abbia inizio.