Diciva me nonnu: "Cu terremoti, cu gguèrri e cu pàci, sta festa si fìci, sta festa si faci"

Il motto che accompagna la tradizionale processione del Quadro della Madonna della Consolazione a Reggio Calabria

Considerati i giorni “speciali” in cui la nostra città è immersa, non possiamo non far riferimento alla festa patronale che ogni anno unisce cittadini, reggini all’estero e in altre parti d’Italia e turisti curiosi di osservare l’evolversi di una tradizione che prosegue da più di mezzo secolo.

Stiamo parlando ovviamente della Sacra Effigie della Madonna della Consolazione che, ogni anno a settembre, viene accompagnata dai portatori e dal popolo alla Cattedrale di Reggio Calabria, dove risiederà per circa due mesi, fino a novembre quando farà ritorno all’Eremo, la sua casa.

Maria della Consolazione è infatti la patrona della nostra città e proprio per questo motivo i reggini vi sono così affezionati. Una festa che potremmo definire ‘storica’ perché non si è mai fermata, nonostante la città si sia spesso trovata rischio superando, non facilmente, terremoti e guerre. Proprio da qui proviene il detto che spesso sentiamo risuonare durante le festività mariane tra la folla:

“Cu terremoti, cu gguèrri e cu pàci, sta festa si fìci, sta festa si faci!”

In qualunque condizione Reggio si trovi, la festa della Madonna della Consolazione non è qualcosa che si può annullare o cancellare, ha sempre avuto luogo e sempre lo avrà.