Fiamma Tricolore: "Reggio a rischio emergenza sanitaria, serve l’intervento dell’esercito"

"L'amministrazione deve rendersi conto che così non è possibile proseguire! Il sistema di raccolta deve essere rivisto al più presto", si legge nel comunicato

Ristobottega

Sono ormai molteplici le segnalazioni che ci arrivano dai cittadini riguardanti i consueti disservizi circa la raccolta differenziata porta a porta operata in città dall’AVR.

Una situazione che va avanti da troppi mesi senza che l’amministrazione abbia messo in essere il minimo intervento affinchè si tenti per lo meno di giungere anche ad una parziale soluzione del problema che sta ormai esasperando i cittadini e rendendo la città una vera e propria discarica a cielo aperto indistintamente tra centro e periferia.


Tutto ciò si rende ancor più urgente con l’arrivo della calda stagione ormai imminente. Non vi è solo il rischio di un danno d’immagine alla città con l’arrivo dei turisti ma ciò che si rischia è una vera e propria emergenza sanitaria.

Si moltiplicano infatti le discariche abusive ed i roghi dovuti all’inciviltà di quei cittadini che in questi anni non si è riusciti a contrastare nonostante le comparsate su facebook riguardanti fantomatiche denunce e installazione di videocamere.

Di tutto ciò, sia chiaro, sono incolpevoli gli operatori AVR che sono costretti ad operare con un organico estremamente inferiore al reale fabbisogno e con stipendi che arrivano a singhiozzo a causa dei ritardati pagamenti del comune.

Il numero di addetti e mezzi, in relazione alle zone coperte dal (dis-)servizio è talmente risicato che basta il presentarsi del minimo problema, un mezzo guasto o un paio di operatori ammalati, affinchè tutto il sistema vada in difficoltà.

Ristobottega

L’amministrazione, ed il neo delegato al settore, devono rendersi conto che così non è possibile proseguire! Il sistema di raccolta deve essere rivisto al più presto.

Non riusciamo a capire come possa un’amministrazione non tenere conto di diversi fattori come l’estensione comunale di Reggio Calabria, la conformazione del territorio e la distribuzione disomogenea della sua popolazione sullo stesso.

Le periferie di Reggio Calabria sono in alcuni casi troppo lontane, vaste, disperse tra le colline con abitazioni distanti tra loro diverse centinaia di metri l’una dall’altra.

Un dedalo di viottoli, stradine, zone remote in cui vengono impiegati uomini e risorse che dovrebbero invece essere destinati a zone dove la densità abitativa è estremamente superiore e che genererebbe una percentuale di raccolta differenziata molto superiore rispetto a quella attuale.

Non ce ne vogliano gli abitanti dei nostri meravigliosi borghi ma è questo l’unico intervento da attuare vista la situazione di difficoltà finanziaria del comune che non può destinare nuove risorse per il miglioramento del servizio e dunque non può sobbarcarsi il costo di una differenziata che deve essere riconsiderata con pochissime risorse da allocare su un territorio di oltre 200 chilometri quadrati.


In queste zone remote, di una densità di poche decine di abitanti per chilometro quadrato, secondo il nostro parere, il comune dovrebbe al più presto ripristinare i cassonetti pubblici della raccolta differenziata e non e destinare al centro città, dove la densità è sensibilmente superiore, quelle risorse e mezzi oggi poco produttivi.

A tutto ciò si aggiunge una città in cui la mancanza totale di un piano regolatore, l’abusivismo edilizio, l’assenza spesso di marciapiedi, le strade strette anche in centro città rendono il lavoro di raccolta estremamente disagiato per gli operatori che spesso sono costretti a gesti atletici non indifferenti per evitare il blocco del traffico.

Crediamo infine sia giunta l’ora di passare veramente ai fatti e non fermarci più alle sole parole con chi insozza la città creando discariche abusive e roghi delle stesse. Sono tre anni che si lanciano proclami contro gli incivili ma nulla viene fatto nel concreto.


Se gli amministratori e i politici, sempre alla ricerca di voti, non vogliono farlo saremo noi a farci promotori dell’intervento dell’esercito per arginare il fenomeno e un controllo a tappeto casa per casa per scovare chi, ad oggi, non si è ancora munito dei mastelli. La città e il suo decoro vale più di ogni altra cosa!