Fine di un incubo per i Mauro. Assolti anche in Corte d'Appello

Termina il calvario durato 14 anni per i due noti imprenditori reggini. Antonio e Maurizio Mauro non sono usurai

E’ durato 14 lunghi anni il processo nei confronti di Antonio e Maurizio Mauro accusati di usura, conclusosi, in appello, nel pomeriggio di ieri con l’assoluzione pronunciata dal giudice Lauro, ribadendo il verdetto assolutorio del Tribunale di primo grado.

“Finalmente è finita. Si è chiuso un processo che, forse, non sarebbe mai dovuto cominciare – spiega Maurizio Mauro – Mi sembra ieri quel 5 gennaio 2005 quando ebbe inizio tutta questa follia”.

Conosciuti e apprezzati dalla comunità reggina, i due industriali godono della stima della gente, conquistata sul campo nei tanti anni di attività.

Eppure quella macchia giudiziaria li teneva sotto scacco. I Mauro dovevano dimostrare la propria innocenza e lo hanno fatto dopo un lungo calvario tra udienze, rinvii e spese di avvocati e consulenti.

In realtà l’accusa principale dell’inchiesta “Cafittera” intrapresa dalla Guardia di Finanza nel 2005 era già crollata in primo grado davanti al giudice Olga Tarsia.

Nello specifico, per la Procura, l’azienda Mauro prestava soldi ai commercianti che volevano investire modernizzando il proprio locale per poi restituire le somme attraverso l’acquisto di partite di caffè.

“Ancora adesso non ho ben capito se sono felice perchè è finito un incubo o se sono arrabbiato perchè quest’incubo non aveva alcun motivo di iniziare”.

Sono le amare parole di Maurizio Mauro.