Una ‘nuova vita’ per Corrado Alvaro, Gerardis: ‘Nessuno vuole spogliare San Luca della Fondazione’
Presentato il comitato scientifico e le iniziative per far conoscere a studenti, accademici e curiosi lo scrittone reggino nel mondo
31 Ottobre 2025 - 06:56 | di Eva Curatola

Ricordare non basta.
Corrado Alvaro, uno dei più grandi intellettuali del Novecento italiano, capace di raccontare come pochi altri la fatica, la dignità e le speranze del Sud, deve esser messo al centro della letteratura italiana, valorizzandone il lavoro e la terra natia. Perchè la Calabria non può più permettersi di archiviare i suoi simboli più autentici. Perché far conoscere Alvaro significa non solo onorare uno scrittore, ma custodire un’eredità civile e morale che appartiene a tutti.
In questo spirito, presso la Villetta De Nava di Reggio Calabria, si è svolto un incontro di grande valore simbolico e operativo: il commissario della Fondazione Corrado Alvaro, Luciano Gerardis, nominato dalla prefetta Clara Vaccaro, ha presentato il nuovo Comitato scientifico e illustrato le iniziative che caratterizzeranno la nuova fase dell’ente, in attesa della restituzione formale agli organi statutari.
Dal commissariamento alla ricostruzione: una pagina complessa
La vicenda della Fondazione Corrado Alvaro è stata, negli ultimi mesi, al centro di un acceso dibattito pubblico.
Lo scioglimento disposto dalla Prefettura di Reggio Calabria aveva provocato una frattura profonda nel mondo culturale calabrese: da un lato chi chiedeva un atto di rigenerazione amministrativa, dall’altro chi vedeva in quella decisione un colpo alla memoria collettiva e alla libertà della cultura.
Con la nomina del commissario Luciano Gerardis, già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, lo Stato ha inteso avviare una fase di ricostruzione ordinata: riscrivere lo statuto, approvare un nuovo bilancio, ristabilire gli organi e programmare attività che possano rilanciare il ruolo della Fondazione.
Gerardis: “Rivalutare tutte le anime di Corrado Alvaro”
“Il mio compito è molto tranquillo – ha spiegato Gerardis ai presenti –. Sono stato incaricato dalla prefetta di ricostituire gli organi della Fondazione, rifare lo statuto, rimettere a posto il bilancio e programmare le attività. Dopodiché scadrò e la Fondazione tornerà a chi di competenza”.
L’obiettivo, come ha chiarito il commissario, è quello di riconnettere la Fondazione alle sue origini, valorizzando la figura di Corrado Alvaro in tutta la sua complessità umana e intellettuale.
“Abbiamo cercato – ha aggiunto – di essere assolutamente rispettosi del percorso umano e professionale di Corrado Alvaro, un autore poliedrico: scrittore, giornalista delle più importanti testate, uomo di teatro e di cinema, intellettuale europeo capace di unire le sue radici calabresi a un respiro internazionale”.
Da questa consapevolezza nasce la volontà di coinvolgere nel Comitato scientifico figure di diversa esperienza, estrazione e competenza, in grado di offrire una visione multidisciplinare dell’autore e del suo pensiero.
“Vogliamo rivalutare tutti gli aspetti della personalità di Alvaro – ha proseguito Gerardis – e farne un punto di riferimento non solo accademico, ma anche educativo e sociale”.
“La Fondazione resta a San Luca, e dialogherà con le scuole”
Uno dei passaggi più significativi del suo intervento è stato dedicato al rapporto con il territorio.
“Nessuno pensa di spogliare San Luca della Fondazione – ha chiarito Gerardis –. Anzi, intendiamo valorizzare la casa natale e quello spiazzo antistante, trasformandolo in un luogo vivo di attività, incontri, eventi aperti agli studenti e alla cittadinanza”.
In questa prospettiva, la collaborazione con il mondo scolastico assume un ruolo chiave:
“Abbiamo avviato un percorso con il dirigente scolastico provinciale – ha spiegato – perché riteniamo che i ragazzi siano il vero motore della diffusione culturale. Corrado Alvaro non deve essere un’icona distante, ma una figura da conoscere, studiare e comprendere. La cultura vive solo se si trasmette”.
Un ritorno al senso profondo della cultura
L’incontro alla Villetta De Nava ha segnato un momento di chiarezza e riconciliazione, ma anche un invito a guardare avanti.
La speranza è che la Calabria impari, finalmente, non solo a ricordare i suoi maestri, ma a tenerne alta l’eredità, giorno dopo giorno.
 
					