Piromalli e i mille interrogativi sul settore spettacolo: 'Costringiamoli a non ingnorarci'

Il comparto spettacolo, così come molti altri, non sa ancora quale sarà il suo futuro

Il direttore dell’Officina dell’Arte lancia l’ennesimo appello, al Governo ed a tutti i colleghi del settore. Il comparto spettacolo, così come molti altri, non sa ancora quale sarà il suo futuro. E gli operatori sono sempre più preoccupati. Naturale, visto che il principio dello spettacolo parte proprio dal pubblico, ergo assembramento.

In un post su Facebook, il reggino Piromalli scrive:

“Continuo a guardare la foto del “mio” Teatro Cilea di Reggio Calabria vuoto e non smetto di farmi domande di pormi interrogativi di fare riflessioni che si alternano di notte e di giorno ormai in un loop che non scorge mai la fine”.

Il direttore dell’Oda si domanda:

“Quanti saremo? Quanti potranno sedersi? Come potranno entrare? Come andranno sistemati? Chi andrà nei palchetti? Sarà un luogo “sicuro”? Chi si occuperà delle compagnie dal punto di vista sanitario? Potrei continuare all’infinito”.

Tutte domande che, al momento, non hanno ancora una risposta e che, si spera, vedano, in parte, una soluzione con il prossimo DPCM. Piromalli però non si arrende e rivolge un appello a tutti i colleghi del settore:

“Vi chiedo amici dello spettacolo e non , fruitori e non, aggiungetene altri in modo da creare un file “pesantissimo”che finalmente li “costringa” a non poter distogliere l’attenzione da questa situazione”.