Gazebo a Reggio, c'è chi non si arrende. Ricorsi al Tar contro lo smontaggio

La sospensiva della determina comunale ha consentito, almeno per il momento, di poter mantenere la struttura sul suolo pubblico

Gazebo a Reggio Calabria, la vicenda si sposta nelle aule di tribunale. La scorsa settimana, non tutti gli imprenditori interessati dalla determina del Comune hanno dato seguito riguardo lo smontaggio immediato di gazebo e strutture impattanti dal Corso Garibaldi e piazza principali.

C’è anche chi, convinto delle proprie ragioni, non si è arreso alla volontà dell’amministrazione comunale e ha deciso di ricorrere al Tar. In attesa di un verdetto in merito (che potrebbe successivamente riguardare anche altre attività contrarie alla rimozione dei gazebo), la sospensiva della determina comunale ha consentito, almeno per il momento, di poter mantenere la struttura sul suolo pubblico.

Le polemiche non sono soltanto fuori Palazzo San Giorgio ma anche all’interno. Le ultime sedute della VI Commissione, presiedute dal sindaco f.f. Carmelo Versace, avevano certificato uno strappo tra le parti, con l’assessore alle attività produttive Angela Martino che ha ribadito la bontà della propria scelta, mentre Versace e altri consiglieri comunali avrebbero gradito un maggiore confronto e dialogo prima di capire quale via intraprendere.

Dal tavolo di confronto si è tirato fuori ConfCommercio Rc, amareggiato dalla mancata condivisione delle scelte.

“La decisione, per quanto sofferta si rende necessaria poiché non appare condivisibile né nel merito né nel metodo la posizione assunta dall’Amministrazione sull’argomento, laddove tutte le istanze espresse da questa Organizzazione nell’interesse dell’intero computo rappresentato sono rimaste inascoltate, avendo inteso l’Amministrazione proseguire sulla linea originaria — con crescente e dichiarata severità -motivando la posizione come “scelta politica”,

Confcommercio non si manifesta disponibile a partecipare ad incontri o tavoli semplicemente per prendere atto di decisioni già assunte, pressoché immodificabili o che lasciano spazio ad interventi di “contorno”, puramente marginali. Sono in gioco la dignità del lavoro svolto, il ruolo ricoperto, il rispetto dovuto alla Città e non solo agli imprenditori associati”, recita in sintesi l’ultima nota di ConfCommercio Rc.

Mente l’orizzonte a lungo termine sembra chiaro, con il confronto tra le parti che porterà alla condivisione di un percorso e alla realizzazione di un catalogo degli arredi che possa armonizzare l’impatto estetico delle diverse attività presenti nel centro storico, decisamente più incerto è il presente.

Alcune attività hanno deciso di dare seguito alla determina del Comune e hanno smontato i gazebo, altre hanno scelto di ricorrere al Tar, altre sono in attesa di capire cosa succederà. Un caos che di certo non depone a favore dell’amministrazione comunale, che già due anni fa (con la vicenda dehors) aveva creato malumore e confusione tra i cittadini e con le associazioni di categoria.