Girella: 'Mai più la Reggina fuori dal S. Agata. Sul marchio e le critiche...'

Sta per concludersi il percorso di fitto. Massima apertura dell'attuale gestore alla Reggina

La scorsa settimana il presidente della Reggina Luca Gallo ha fatto un grande regalo ai tifosi amaranto, riconsegnando la storia attraverso l’acquisizione del marchio Reggina Calcio. Un passaggio fortemente voluto dal massimo dirigente, ma diventato possibile grazie al gesto dell’attuale gestore del centro sportivo S. Agata, che lo ha restituito alla curatela fallimentare.

A distanza di qualche giorno ed approfittando dell’inaugurazione della TecnoBody all’interno del centro sportivo, siamo tornati sull’argomento con Antonio Girella, facendo anche un resoconto di un percorso che il prossimo 30 giugno si concluderà: “Per me il S. Agata è stata una sfida. Gestire uno dei centro sportivi più belli ed importanti d’Italia è stimolante, sapevo di dover fare degli investimenti per una stagione ed ho ricevuto anche tanti complimenti per questo.

La mia soddisfazione è stata quella di riportare questa struttura ai livelli che merita, oggi abbiamo completato un altro tassello con l’arrivo della TecnoBody, senza dimenticare che da qualche mese ha rimesso piede anche la Reggina, questa è casa sua e ritengo debba rimanerci a vita, mai più la Reggina fuori dal S. Agata.

Per me l’acquisizione del marchio è stata una opportunità dal punto di vista economico, anche se in cuor mio continuavo a non spiegarmi come fosse possibile che nessuno lo prendesse. Non capivo le critiche, e sono state diverse, che mi sono piovute addosso come se l’avessi sottratto a qualcuno. Ho partecipato da solo e dopo essermene impossessato ho detta da subìto che apparteneva ai tifosi.

Quando è arrivata la nuova proprietà della Reggina ed i tifosi hanno chiesto al presidente Gallo di riappropriarsi della storia amaranto e del suo palmares, non ho esitato un attimo a restituirlo alla curatela, il resto della vicenda la conoscete. Mi auguro che la Reggina inizi un nuovo percorso.

Qualora il mio percorso dovesse completarsi il prossimo 30 giugno, avrò modo di dedicare più tempo alla mia famiglia, avendolo fatto poco in questo ultimo anno. Poi sapete bene che ho la gestione di altri impianti e quindi eventualmente riprenderò a fare ciò che facevo prima.

Ci sono tanti altri progetti in cantiere per il S. Agata e qualora non riuscissi a realizzarli io, li metterò a disposizione di chi lo prenderà in gestione, ma adesso non posso svelarvi nulla”.