Rimpasto, cercasi assessore donna. Falcomatà continua a meditare, ipotesi Giunta ‘monca’

Il rimpasto è ancora incompleto, con la nomina dell’assessore donna che slitta senza una data precisa. La scelta del sindaco Falcomatà potrebbe non arrivare mai, lasciando la Giunta incompleta fino alle elezioni del 2026?

sindaco giuseppe falcomata

A metà giugno, il rimpasto della Giunta di Giuseppe Falcomatà, ormai atteso da mesi, non sembra vicino a concludersi. Le dichiarazioni del sindaco rispetto ad una decisione ponderata e la “calma” più volte manifestata, trovano sponda nei fatti di queste settimane. La scelta del nuovo assessore alle Attività Produttive non è ancora stata ufficializzata, e i passi in avanti fatti sono quasi nulli.

La situazione sembra essersi arenata. La figura dell’assessore donna, che avrebbe dovuto completare il rimpasto e soddisfare le quote rosa, sembra essere sempre più lontana. Dopo maggio, anche il mese di giugno si sta avviando senza novità concrete.

Il sindaco, pur mantenendo una posizione attendista, non ha dato segni di voler accelerare il processo, anzi, le voci di corridoio suggeriscono che il rimpasto potrebbe rimanere incompleto. Falcomatà, alla fine, potrebbe decidere di non scegliere affatto un nuovo assessore e mantenere così la Giunta ‘monca’ sino alla conclusione del mandato tra 12 mesi. Un’ipotesi che ancora oggi sembra strana e quasi assurda, ma che inizia a prendere forza con il passare delle settimane.

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Di sicuro, ci sono i due tentativi del primo cittadino andati a vuoto. In ordine temporale, la prima mossa era stata con il gruppo di Azione: mossa che in realtà aveva portato all’individuazione e alla fumata bianca con Ramona Calafiore ancor prima che Falcomatà scegliesse Filippo Burrone e ri scegliesse Giuggi Palmenta per la nuova Giunta. Trattativa poi clamorosamente naufragata sul gong e che ha portato allo strappo totale, con tanto di parole grosse volate, con l’ex segretario provinciale Santo Suraci.

In secondo luogo, Falcomatà ha avviato un’interlocuzione con il Movimento 5 Stelle, dialoghi che però non hanno dato i frutti sperati. La proposta di un accordo con il M5S è sfociata in un nulla di fatto, probabilmente perchè sull’altro piatto della bilancia, rispetto ad un assessorato comunale per 12 mesi, c’è la candidatura a governatore della Calabria per il centrosinistra.

Il paragone non regge minimamente, e i 5 Stelle (fortemente intenzionati a mettere il timbro sulla candidatura alle prossime regionali in Calabria) hanno quindi preferito evitare di entrare nella Giunta Falcomatà per le ultime curve di legislatura.

In mezzo ai due tentativi di Falcomatà, il ‘flirt’ con il gruppo Sinistra Italiana e i contatti indiretti con l’ex assessore Angela Martino, ammessi dalla diretta interessata, anche in quel caso non a buon fine.

Il quadro politico si complica ulteriormente con la crescente pressione delle categorie produttive, che continuano a sollecitare la nomina di un nuovo assessore. Confcommercio Rc in particolare ha infatti sollevato preoccupazioni per la mancanza di un interlocutore politico stabilmente dedicato alle questioni economiche e produttive della città.

Coincidenza o meno, il bando sul chiosco infopoint che secondo le intenzioni dovrebbe andare proprio a Confcommercio Rc per la gestione sembra essersi arenato quando l’estate è ormai iniziata e i turisti affollano la città. Un infopoint dedicato (si tratta di quello nei pressi della Stazione Lido) servirebbe come il pane, ma al momento nulla si muove.

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Il nuovo assessore donna, secondo le intenzioni di Falcomatà, dovrà essere una figura capace di portare valore all’amministrazione e, allo stesso tempo, di allargare la coalizione in vista delle prossime sfide elettorali, incluse quelle regionali. Questo approccio strategico, però, a 2 mesi dal rimpasto non ha portato concretamente all’individuazione del profilo ideale.

Il sindaco continua a gestire in prima persona le deleghe vacanti (con la sempre più consistente collaborazione dell’assessore Carmelo Romeo, tra i più dinamici in Giunta e ricco di deleghe e dossier sulle spalle), ma l’assenza di una figura di riferimento nelle Attività Produttive non può non farsi sentire seppur in merito all’Hotel Miramare, in capo oggi a Falcomatà, qualcosa in queste settimane si sta muovendo dopo un anno e mezzo di immobilismo.

In questo contesto di stallo, il sindaco Falcomatà continua a temporeggiare e a meditare sulla scelta, senza fretta di risolvere la questione. Se non dovessero arrivare novità significative nei prossimi mesi, l’ipotesi che la Giunta rimanga incompleta fino alle elezioni del 2026 sarà sempre più probabile.