Il NO della città all’incendio del Museo dello strumento musicale


-di Laura Maria Tavella. Quindici giorni fa il Mustrumu, il Museo dello strumento musicale, andava in fumo e con esso la storia della musica, la civiltà , i ricordi, ma non la voglia di lottare del popolo reggino.Ieri pomeriggio, una passeggiata “musicale” attraverso il Corso Garibaldi, da piazza Italia alla pineta “Zerbi”, giungendo alla sede del Museo, ha rappresentato il no della città a questo vile affronto.“Armati” di strumenti, centinaia di persone hanno percorso le vie del centro, facendo sentire il ritmo dei tamburi e della tarantella.Una manifestazione coinvolgente, emozionante, in cui echeggiano ancora le parole del cantante Max Gazzè, che nel suo recente concerto al Cilea ha affermato ‘Non è certo attraverso un fuoco che si può distruggere la storia della musica’.  Con indignazione, l’intera comunità reggina rivendica e difende, così, un luogo “sacro” della città, poiché da sempre sacro è ogni luogo che ospita l’arte, divenendo esso stesso arte. Il messaggio è chiaro:  nessuna forma di vandalismo o sopruso spegnerà l’entusiasmo della città, né la voglia di difendere la cultura, ad ogni costo.