Caso Quattrone, i legali ci riprovano: 'Abbiamo chiarito ogni equivoco con nuove prove'

Una storia senza fine per l'imprenditore reggino Francesco Quattrone. Si apre un nuovo capitolo della vicenda giudiziaria

Si apre un nuovo capitolo della vicenda riguardante l’imprenditore reggino che, nei mesi scorsi, si è incatenato, per protesta, prima al Cedir, poi alla Corte di Cassazione ed infine fuori dal Tribunale di Catanzaro.

Un viaggio della ‘speranza’ quello che ha toccato le città di Reggio, Roma e del capoluogo calabrese, alla ricerca del riscatto per quello che, sin dall’inizio, Francesco Gregorio Quattrone ha ritenuto “un equivoco drammatico”.

Un provvedimento ablativo di confisca dell’intero patrimonio ha causato non pochi disagi all’uomo che, da anni, continua a chiedere giustizia.

Nuovo collegio difensivo nel caso dell’imprenditore Quattrone

Quattrone si ritiene vittima di un quadro probatorio totalmente estraneo alla sua persona. Vittima di un provvedimento che lo aveva spogliato dei beni frutto di sacrificio di una vita di lavoro onesto, l’uomo non ha mai smesso di combattere.

Le novità del caso Quattrone riguardano intanto la formazione di un nuovo collegio difensivo, composto dagli Avv. Anselmo Mancuso del Foro di Catanzaro e dell’Avv. Maria Domenica Vazzana del Foro di Reggio Calabria, con l’ausilio di consulenti esperti nel settore – professionisti a livello nazionale che puntano alla revocazione della confisca.

Nuove prove a sostegno con tanto di asseverazione vengono allegate alla revocazione, depositata dalla difesa presso la Corte di Appello di Catanzaro.

Il nuovo collegio difensivo inizierà a valutare asetticamente in primis il materiale probatorio transitato nei vari provvedimenti ablativi e, successivamente, prenderà avvio l’attività di indagine difensiva.

…e nuove prove. Il 15 marzo si torna in udienza

“Attraverso l’esame incrociato e la prova scientifica emergono prove inconfutabili sulla “vera dinamica comportamentale” del Quattrone, sulla provenienza dei beni mobili per la costruzione degli immobili e da qui, dovrebbe essere possibile comprende “l’equivoco” – commentano gli avvocati – Da qui le basi per poter riaprire il caso, per cui i difensori dell’imprenditore reggino hanno già presentato istanza di revocazione”.

Il 15 marzo 2023 presso la Corte di Appello di Catanzaro si terrà la prima udienza.

“Abbiamo prove nuove asseverate che dimostrano il contrario di quanto alla base del provvedimento ablativo. E stato effettuato un lavoro di precisione e ricostruzione dei singoli elementi, il nuovo corredo probatorio portato all’attenzione della Corte di Appello chiamata a valutare la revocazione de qua è articolato e asseverato da prova scientifica inopinabile. Abbiamo prodotto la certezza e chiarito ogni equivoco sulla posizione del nostro assistito, che riteniamo, dalla lettura delle carte, vittima di un equivoco giudiziario”.

Il 15 marzo 2023 la difesa con il proprio assistito sarà in aula per la prima udienza della revocazione della confisca, valorizzando punti chiavi delle nuove prove

“Ad oggi, il nostro assistito ha nuova speranza e fiducia nella giustizia”.

Quattrone si era incatenato per molti giorni davanti ai palazzi di giustizia. La sua pacifica protesta non terminò mai con l’arresa ma si fermò provvisoriamente per la grande stima e fiducia che lo stesso, insieme al collegio difensivo che lo rappresenta, pone nella giustizia.

“Fiduciosi sempre nella giustizia giusta, negli ultimi anni troppi errori giudiziari hanno rovinato la vita di innocenti. Abbiamo lavorato mesi per poter mettere nelle mani della giustizia tutti gli elementi corredati da asseverazione, al fine di consentire con le allegazioni difensive, una valutazione corretta e correlata con la veridicità, che possa porre fine ad un calvario durato fin troppo”.