Incendi in Aspromonte, il sindaco Arfuso: 'Canadair in ritardo. La Protezione Civile spieghi adesso cosa è successo'

Cardeto ha pianto una vittima in quei giorni di inferno. Il sindaco chiede spiegazioni alla Protezione Civile

Tra i Comuni del reggino più colpiti dal dramma degli incendi boschivi c’è anche Cardeto.

I cittadini hanno assistito inermi alla distruzione di gran parte del territorio e molti hanno rischiato la vita per salvare i propri terreni. C’è invece chi la vita l’ha persa, come l’uomo di 79 anni, rinvenuto sulle colline di Reggio l’11 agosto.

Cardeto è tra i Comuni più colpiti. Il 10, l’11 e il 12 agosto sono stati giorni di fuoco e fiamme. I roghi erano la conseguenza di focolai partiti da Bagaladi e Roccaforte. Questo testimonia come i roghi iniziali non sono stati mai spenti”.

Il sindaco Daniela Arfuso ed il suo staff avevano capito subito che gli incendi avevano preso di mira l’intera montagna. In quelle ore, nonostante l’allarme tempestivo del Comune alle autorità competenti, i soccorsi e gli aiuti dall’alto sono tardati ad arrivare.

“I soccorsi da terra hanno avuto difficoltà ad arrivare a Cardeto perchè la prevenzione che viene fatta sulla carta non corrisponde a quella reale ma la difficoltà principale l’abbiamo avuta l’11 agosto, quando gli incendi hanno devastato il territorio di Cardeto, colpendo numerose frazioni che abbiamo dovuto evacuare. Il disastro, quel giorno, c’è stato perchè i mezzi aerei sono arrivati in ritardo. Il canadair è arrivato solo alle 15:30 quando ormai tutto il territorio era già in pericolo. E un disperso è morto proprio per difendere la sua terra”.

Il primo cittadino di Cardeto chiede adesso al Governo aiuti concreti.

“Gli interventi dello Stato devono coinvolgere tutti i comuni calabresi colpiti. C’è bisogno di interventi calibrati e voglio ben sperare che non siano piccoli sussidi perchè abbiamo territori devastati ed aziende in ginocchio.

Daniela Arfuso, che ieri ha assistito alla difesa di Leo Autelitano dell’Ente Parco durante la conferenza stampa lancia infine un messaggio agli organi competenti:

“Individuare il Parco come il colpevole di tutto non è la soluzione al problema. Ci sono sicuramente delle responsabilità. Ci sono stati degli errori nel coordinamento e ci sono state delle attività di prevenzione che non sono state fatte. Queste responsabilità dovranno essere adesso accertate. Sicuramente tra i responsabili c’è la Protezione Civile regionale e la Regione Calabria. Come mai l’intervento del canadair su Cardeto è arrivato in ritardo e soltanto nel pomeriggio? Attendiamo una risposta”.