Intitolazione Cittadella a Jole Santelli, Spirlì: 'Questo palazzo sarà per sempre la sua casa'

La cerimonia di intitolazione della Cittadella regionale a Jole Santelli è stata accompagnata dal discorso del Presidente Nino Spirlì

Si è svolta, pochi minuti fa, la cerimonia di intitolazione della Cittadella regionale a Jole Santelli. Un’occasione in forma ristretta per rispettare le vigenti norme anti-Covid a cui hanno partecipato la famiglia, la giunta e la stampa accompagnate da un lungo e commovente discorso del Presidente Spirlì.

Intitolazione della Cittadella a Jole Santelli: il discorso di Spirlì

Nino Spirlì

Già questa mattina, in viaggio verso il capoluogo, Nino Spirlì aveva dedicato una diretta e ad un post all’amica e collega prematura scomparsa che oggi, 28 dicembre, avrebbe compiuto 52 anni. Parole dolci e commoventi che si sono ancor di più amplificate nel lungo discorso tenuto alla presenza della Giunta regionale, dei parenti di Jole Santelli e della stampa calabrese.

“Oggi avremmo dovuto festeggiare in altro modo. Magari con le solite, tanto banali, ma importantissime candeline in segno di augurio nel giorno del nostro compleanno. Non ci è stato dato di poterlo fare, ma non poteva passare questa giornata senza un regalo della sua Calabria al politico che quanto e più di altri ha segnato il passaggio “nuovo” nel linguaggio, nell’approccio, nel disegno e nei risultati politici per questa Regione”.

Lo ha affermato il presidente facente funzioni subito dopo la visione di un video che racconta i momenti più importanti del mandato Santelli.

“Mi vorrei ricollegare alle parole che, qualche settimane fa, il procuratore Gratteri ha detto di Jole. Non le riporto perché tutti noi le conosciamo. Per noi non è stata una novità sentirle, però, è stata una delle cose più belle che potessero capitare in queste settimane così difficili. La prova che Jole Santelli è e resta il politico su cui non si può dire niente di negativo”.

“Jole ha sfondato le porte di questo palazzo dall’interno aprendole a tutte i calabresi. In questo palazzo non ci sono più onorevoli, ma amici, persone che si stanno occupando dei diritti e delle necessità dei calabresi con confidenza, fratellanza. Io e la giunta, che mi ha anche un po’ assegnato questo strano ruolo in cui mi trovo di presidente di passaggio, siamo orfani, siamo vedovi di Jole, ma, nello stesso tempo, non è mai successo che noi la sentissimo lontano. Lei ha fatto un solco talmente profondo e importante in questa amministrazione che non ci si può allontanare. Jole è stata un seminatore. Ha seminato il grano buono e abbiamo il piacere di vederne già i frutti. Le attività di questa giunta, che avete avuto la possibilità di conoscere attraverso i comunicati della Regione, non sono mai frutto del singolo, ma dell’amministrazione Santelli che durerà fino all’ultimo giorno del suo incarico.

Jole ci ha voluti, ci ha chiamati uno per uno e ci ha messo nei posti in cui credeva potessimo essere più utili. Le sue intuizioni non sono solo figlie della conoscenza del passato, ma sono parte della sua visione avveniristica. Jole era ed è veramente geniale, aveva la capacità di guardare oltre ogni steccato. Non era sola una donna di centrodestra, ma un politico a 360°. Rispettosa, accogliente di tutte le tesi, da qualunque parte politica e da qualunque persona, non è mai stata pregiudizievole, mai allontanata da nessuna differenza. Jole è un cristallo dalle mille sfaccettature e lo ha dimostrato, il suo progetto non è morto e non è finito come non lo è lei”.

L’amore materno per la Calabria

Spirlì ha continuato:

“Con la semplicità di una bambina vestita da principessa e con la bacchetta magica sperava di cambiare le cose. Non è mai stata una fantasiosa, ma piuttosto pragmatica. Sapeva dove erano necessari i miracoli, le piccole magie e sapeva come farli arrivare e come ottenerli, con il lavoro. Jole era l’ultima ad uscire di notte da questo palazzo e continuava durante il suo viaggio verso casa e anche fra quelle mura. Ha lavorato fino all’ultima sera ricevendo la visita di uno dei più importanti giornalisti di Europa al quale ha raccontato la sua e la nostra Calabria, con un amore materno. Ce lo dicevamo di tanto in tanto, lei ed io, che non abbiamo avuto figli, di quanto amore materno avesse bisogno la Calabria. Lei è riuscita a spalmare quell’amore dal Pollino allo Stretto. Jole è sempre stata Jole, mai l’Onorevole Santelli, è arrivata con le scarpe da ginnastica e così è partita”.

Infine il presidente di passaggio ha concluso:

“Adesso la cittadella sarà per sempre la casa di Jole. Sono convinto che lei sia felice”.