La Calabria…è meno cinese. La profonda crisi economica che ha toccato il Sud Italia e in particolare le regioni estreme si avverte in modo concreto, anche dall’esodo che coinvolge oramai sempre più giovani, decisi a partire verso il Nord (o l’estero) in cerca di maggiore fortuna in tema di occasioni lavorative.
Non diminuiscono soltanto i giovani dalla Calabria, ma anche i cinesi. Comunità molto presente sino a qualche anno fa, i cinesi nell’ultimo periodo si sono più che dimezzati, complice appunto la crisi economica. Se sino a un lustro fa erano erano 9 mila i cittadini cinesi residenti in Calabria, oggi il numero si è ridotto a poco più di 2 mila.
Cosenza ‘capitale’ dei cinesi in Calabria, con circa un migliaio di cittadini, seguono Catanzaro e Reggio Calabria, fanalino di coda Vibo Valentia con appena 100 cinesi residenti. Comunità oramai presente in tutte le città italiane, in particolare Milano, i cinesi presenti in Italia oggi sono circa 330 mila. Curioso il caso di Prato, una delle città più «cinesi» d’Europa. Qui le piccole imprese cinesi si sono perfettamente inserite nella catena produttiva, fornendo a prezzi bassi prodotti in conto terzi che alimentano il sistema abbigliamento e le grandi griffes.
Tornando ai cinesi ‘calabresi’, Wu Zhengbin (da più di vent’anni a Rende dove gestisce un ristorante tipico) è stato riconfermato per la terza volta alla presidenza dell’associazione tra imprenditori cinesi in Calabria. Nata sette anni addietro, l’associazione rappresenta i cinesi presenti nelle cinque province calabresi e svolge funzioni di carattere diplomatico nei rapporti con le istituzioni centrali e locali. Prima dello scoppio della crisi economica
“Voglio ringraziare tutti i connazionali che mi hanno confermato la loro fiducia – ha detto Wu Zhengbin, conosciuto anche come Gino – ma ringrazio sempre e ancora una volta le autorità e le istituzioni pubbliche locali, Prefettura e Questura, per la continua collaborazione e l’assistenza che, come comunità, riceviamo con grande spirito di fiducia e di lealtà. Il nostro sforzo è di essere attenti e sensibili ai problemi della società, nel pieno rispetto della diversità culturale”.