Nuova Piazza De Nava, il Comitato non si ferma. Ziparo: 'Va rispettata e vincolata'

L'istanza per bloccare i lavori dovrebbe essere arrivata all'attenzione del Mibact in seguito alla missiva degli "Amici del Museo"

Si è riunito, ieri mattina, presso il Piccolo Auditorium di via Giusti a Reggio Calabria, il “Comitato Civico Piazza De Nava“. Scopo della riunione discutere del destino della piazza cittadina attraverso la divulgazione di documentazione inedita, acquisita dalle associazioni con accesso agli atti, sul progetto di riqualificazione che, da anni, fa discutere l’opinione pubblica divisa tra favorevoli e contrari all’opera di restyling.

Il Comitato civico torna a discutere dei lavori di Piazza De Nava

Diversi i punti all’ordine del giorno:

  • Vincoli stringenti posti dalla Soprintendenza sul progetto comunale.
  • Rimozione di tutti i vincoli sul progetto interno alla Soprintendenza, quello attuale, con un onere superiore di 25 (venticinque) volte a quello precedente.
  • Verbale di chiusura della Conferenza dei Servizi con elencate le modifiche progettuali proposte dalla Fondazione Mediterranea, tutte respinte dalla Soprintendenza, volte a effettuare un vero restauro conservativo di piazza De Nava e non la sua totale demolizione.
  • Sostanziale tradimento della mission ministeriale stabilita dalla legge (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137).
  • Normative che consentono ancora di intervenire per modificare il progetto e renderlo rispettoso della storia cittadina, della memoria collettiva e dell’identità dei luoghi, come deliberato all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta del 31 gennaio del 2022.

Sono queste le istanze presentate dalle associazioni che sostengono lo stop al cantiere (ancora non avviato) di Piazza De Nava.

Il Comune e la Soprintendenza, già diverse volte, hanno esposto la loro visione dei fatti e, secondo l’ultimo aggiornamento, i lavori sarebbero dovuti partire subito dopo la processione della Sacra Effigie della Madonna della Consolazione. Una scelta logica, dettata dalla necessità di far transitare senza intoppi la Santa Patrona della città dalla Cattedrale al Santuario dell’Eremo senza interruzioni a cambi di itinerario. A due mesi di distanza, però, i lavori non sono ancora stati avviati e, il Comitato Civico spinge sulla necessità di rivedere il progetto.

Ziparo: “Va rispettata e vincolata”

Prof Ziparo Urbanistica Firenze

“Come studioso di urbanistica – ha detto il prof. Ziparo (Università di Firenze) ai microfoni di CityNow – avevo già criticato il progetto presentato nel 2013. Avevo preso atto, in quella circostanza, delle dichiarazioni del Ministero e delle sue articolazioni regionali che la nuova proposta sarebbe stata fortemente partecipata, concordata con la locale facoltà di Architettura, gli ordini professionali, associazioni di settore e ambientalisti. Tutto questo, però, non è successo.

È venuto avanti, per Piazza De Nava, un progetto diverso dal primo, ma altrettanto criticabile che non tiene conto dell’importanza urbanistica, del patrimonio arboreo pre-esistente, degli elementi storico-artistici e socio-culturali. Parliamo di una piazza con un secolo di storia e, come Sgarbi dice nel caso di San Siro, è entrata nella prassi d’uso sociale della città e, come tale, va rispettata e vincolata”.

Il professore di urbanistica dell’ateneo toscano ha poi ricordato come, la stessa Soprintendenza “anni fa, aveva sottolineato che in Piazza De Nava dovessero essere rispettati i vincoli di tipo estetico, artistico, socio-culturali”.

“Nonostante siamo giunti ormai alla fase esecutiva – ha spiegato ancora Ziparo – dunque il Comune potrebbe autorizzare il cantiere, io non credo che ciò avverrà. Le motivazioni della richiesta di ritiro del progetto sono state eloquenti. In questo momento non si dovrebbe far altro che mettere in atto un blocco della procedura”.

L’istanza di stop, inoltre, dovrebbe essere arrivata anche all’attenzione del Ministro della Cultura, in seguito ad una missiva degli “Amici del Museo” attraverso il Prefetto di Reggio Calabria, che ha raccolta l’istanza dei cittadini.

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