Botta e risposta tra Verduci e Falcomatà: 'Accuse quasi volgari e nessuna soluzione'

Il dibattito, partito dai lavori per la SP 21, tra i due amministratori locali si fa sempre più acceso

Sarà pure come dice lui, “con il sorriso sulle labbra e i problemi sottobraccio”, ma il Falcomatà che scrive di separazione di ruoli e di interferenze per interessi personali ed elettorali, manifesta un ingiustificato nervosismo che, probabilmente, non gli consente di mettere a fuoco la realtà. Sarà il caldo, sarà l’estate, sarà il doversi fare carico di sempre maggiori responsabilità visto che alcuni, tra quanti hanno condiviso con lui questi anni di amministrazione, si stanno guardano intorno, stanno prendendo le distanze rinunciando ad una competizione elettorale che, ad oggi, lo vede comunque in evidente vantaggio. Saranno tutte queste cose, e altre che magari disconosco, ma il sindaco metropolitano, abile oratore e raffinato argomentatore, non indica soluzioni al problema della viabilità ma, con accuse più o meno velate, sorprendentemente quasi volgari, squalificando la dialettica tra amministratori, si serve di questo per attaccare me e, solo apparentemente senza motivo, la Provincia.

Preoccupato per la mia comunità e per la situazione di pericolo che ormai da anni caratterizza la strada che da Lazzaro consente di raggiungere il centro abitato di Motta San Giovanni, ho semplicemente chiesto un’assunzione di responsabilità e un maggiore rispetto verso chi, quotidianamente, percorre quei chilometri soprattutto per lavoro e studio. Ho chiesto, magari alzando la voce, che fosse ripristinata la carreggiata dopo lo smottamento del febbraio 2018, che fosse finalmente ampliata dopo il finanziamento disposto nel 2016, che fosse fatto lo sfalcio e la pulizia. Ho evidenziato che tutta l’attività della Città Metropolitana, a causa di una particolare normativa pensata per altre realtà molto differenti dalla nostra, si basa sull’impegno di pochi che non possono seguire tutto. Ho scritto e detto che le distanze tra gli Enti sono aumentate e che sempre più difficile è ottenere risposte. Ho dato voce a un pensiero che hanno tutti gli amministratori dei 97 comuni della Città Metropolitana e che, magari, non esprimono pubblicamente a causa di condizionamenti politici o personali, per rispetto dei ruoli o per consapevolezza delle difficoltà.

Nel percorso da politico e da amministratore, io, non ho mai interferito con le procedure, non ho mai inseguito interessi personali o elettorali. Io, non ho mai volto lo sguardo altrove, non ho mai fatto finta di non vedere, non ho mai pronunciato parole che non andavano dette. Ho potuto commettere degli errori, come tutti, ma mi sono impegnato ogni giorno per migliorare la qualità della vita della mia comunità comunale e provinciale, ascoltando tutti, coinvolgendo e non allontanando.

Sono orgoglioso di aver fatto parte delle Amministrazioni provinciali guidate dall’avv. Giuseppe Morabito e dal dott. Giuseppe Raffa, sicuramente all’altezza del compito e delle necessità dei cittadini. Rivendico importanti risultati, come aver contribuito, con gli altri, a trasferire alla neo Città Metropolitana una disponibilità di Cassa pari a 65 milioni di euro. Ad aver curato, insieme ai dirigenti del settore Bilancio e del settore Legale, il riaccertamento dei residui attivi in merito ai trasferimenti non erogati dal Ministero dell’Interno recuperando, a seguito di un decreto ingiuntivo, quasi 96 milioni di euro; aver partecipato a tutti i bandi europei, ministeriali e regionali; aver intercettato finanziamenti; essere stato solidale con il Comune di Reggio Calabria nei momenti di difficoltà; non aver mai subito nessuna revoca di finanziamenti o aver dovuto annullare convenzioni o protocolli d’intesa.

Se posso, consiglio al sindaco Giuseppe Falcomatà di non forzare un confronto tra i risultati della Provincia e quelli della Città Metropolitana, tra l’apprezzamento dei Comuni per l’una o l’altra esperienza amministrativa. Il risultato potrebbe non essere di suo gradimento, potrebbe innervosirlo inutilmente.