Le periferie al centro. A RC la conferenza stampa di presentazione della Carovana antimafie


Partirà da Reggio Calabria il 10 giugno l’edizione 2015 della Carovana Internazionale Antimafie, promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl e Uil.

 “Le periferie al centro” è il tema prescelto per il viaggio di quest’anno: la Carovana sceglie di entrare nelle periferie dove forti sono le spinte all’illegalità, per supportare le realtà positive che in questi contesti fanno quotidianamente resistenza. Le periferie del nostro paese rappresentano infatti quei fili attraverso i quali si può riannodare la società “spezzata”: la Carovana raccoglierà una serie di esperienze, nei quartieri più difficili d’Italia, con l’obiettivo di conoscere meglio queste realtà e di acquisirne le buone pratiche ma anche i disagi.

La Carovana Antimafie partirà subito dopo la conferenza stampa di presentazione, che si terrà il 10 giugno alle 11,30 presso il Salone dei Lampadari del Comune di Reggio Calabria.

Introduce Alessandro Cobianchi coordinatore Carovana Antimafie, Arci.

Modera Davide Grilletto, Arci Calabria.

Intervengono: Giuseppe Falcomatà sindaco di Reggio Calabria, Maurizio Bernava Segretario Confederale Cisl nazionale, Rosy Perrone Segretario Generale Cisl Calabria, Mauro Sasso Uil nazionale, Michele Gravano Segretario Generale Cgil Calabria, Mimmo Nasone  referente regionale Libera, Salvatore Matrici Sindaco di Condofuri (RC) e vicepresidente Avviso Pubblico, Maria Antonietta Sacco Assessore del Comune di Carlopoli (CZ) e coordinatrice regionale Avviso Pubblico, Antonio Viscomi docente universitario, Salvatore De Siena Il parto delle nuvole pesanti.

Nel corso della conferenza stampa sarà presentato il calendario con le tappe della Carovana per il 2015 e il programma con le prime iniziative.

Il viaggio proseguirà per tutto il mese di giugno, attraversando Calabria, Basilicata, Campania, Lazio, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Toscana, per concludere la prima parte a Bruxelles il 30 giugno e ripartire di nuovo a settembre.

Nei mesi di settembre e ottobre sarà nel resto d’Italia e poi in Belgio, Spagna, Malta, Romania, Germania, Francia. Saranno coinvolti nelle varie tappe magistrati, sindaci, operatori sociali, cittadine e cittadini.

In allegato, un press kit con il documento di approfondimento sui temi della Carovana 2015, una breve storia di Carovana e la locandina della tappa di Reggio Calabria.

La storia della Carovana Antimafie

La Carovana Antimafie nasce nel 1994 da un’idea dell’Arci Sicilia, con dieci giorni di viaggio da Capaci a Licata, attraversando il territorio con un percorso a tappe che, a un anno e mezzo dalle stragi di Capaci e via D’Amelio del 1992, si proponeva di portare solidarietà a coloro che in prima fila operavano per portare legalità democratica, giustizia e opportunità di crescita sociale nel proprio territorio, di sensibilizzare le persone per tenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso, di promuovere impegno sociale e progetti concreti.

Sin dal primo anno si è potuto cogliere come la Carovana fosse uno straordinario strumento per animare il territorio e porre l’accento su questioni che si legano con la democrazia, la partecipazione, la lotta alle mafie.

La Carovana, dal 1996 copromossa, insieme all’Arci, da Libera e Avviso Pubblico e divenuta nazionale e internazionale, è ancora oggi un viaggio per sperimentare nuove forme di partecipazione, per favorire dinamiche di coesione sociale e di produzione di beni relazionali.

La lunga e partecipata Carovana Internazionale Antimafie continua ad essere un grande laboratorio itinerante dove l’animazione sociale sul territorio ha lo scopo di rendere vivida la democrazia e contribuire a riformare la politica, puntando alla costruzione di luoghi di aggregazione, di spazi di socialità, di metodi per combattere il degrado e la marginalità sociale – terreni su cui le mafie e la criminalità prosperano – attraverso la costruzione di relazioni tra le persone e di reti comunitarie.

Se il viaggio della Carovana dal 1994 non si è mai fermato, ma anzi si è arricchito di nuovi contatti, relazioni, persone e organizzazioni disponibili a condividere il percorso, è solo perché continua ad essere prezioso strumento per comunicare e costruire il cambiamento sociale.

Carovana Antimafie 2015

Il tema: Le periferie

IDEE E PROPOSTE PER CAROVANA 2015

La carovana delle/nelle periferie

Nel 2015 siamo ancora in viaggio per rafforzare il nostro impegno, volto a costruire una società alternativa alle mafie.

Le nostre mete sono le periferie. Luoghi che per definizione sono “esterni a qualcosa”, “marginali”, lontani dal centro.

Carovana antimafie ha scelto sin dalla sua prima edizione, nel 1994, di non separare il concetto di legalità da quello di giustizia sociale, poiché ogni forma di rispetto delle leggi richiede in primis la sostanza di una concreta adesione di queste ai valori costituzionali. Solo in questo modo è possibile garantire la dignità umana, l’utilità sociale, l’uguaglianza sostanziale.

Una società che vuole davvero sconfiggere le mafie deve preoccuparsi anzitutto di essere inclusiva, a partire da tutti coloro che vivono “lontani dal centro”: i marginali, i periferici appunto, siano essi persone, comunità intere o popoli.

I luoghi periferici sono il tessuto più vulnerabile all’infiltrazione mafiosa, alla sua violenza e sopraffazione da cui partire e il più propizio su cui continuare ad autorigenerarsi.

Le mafie sono un agente di marginalità. Sguazzano nel degrado e nei quartieri disagiati ma di questo degrado sono le principali responsabili: il loro illecito arricchimento ha come conseguenza l’impoverimento di tutti.

L’azione delle mafie, nella ricerca del profitto illecito, ha come conseguenza il rendere le persone sempre più marginali, periferiche rispetto alla solidarietà, al bene comune, allo sviluppo sostenibile, ai diritti.

La Carovana nel suo percorso intende scrivere e spedire delle cartoline, come si faceva una volta nei viaggi, per raccontare cosa accade nei quartieri, in quelli “invisibili” e in quelli divenuti “fin troppo visibili”, ma non per questo meno periferici. Per farlo dobbiamo calarci nella realtà dei luoghi per cogliere i semi di giustizia, per innaffiare i germogli.

Proprio le periferie, nelle intuizioni di Pasolini, sono “luoghi socialmente caratterizzanti”, in cui più che altrove convivono, da un lato emarginazione e criminalità, dall’altro la partecipazione sociale, dove modernità e arcaicità si confondono non solo nell’urbanistica ma anche nelle abitudini stesse delle persone che le vivono. Marc Augè nel definire le periferie “non luoghi” contrapponendole ai “luoghi”, cioè gli spazi dove ci si riconosce e quindi gli spazi dell’identità, precisa nello stesso tempo che quelli che sono luoghi per taluni, sono non luoghi per altri. Da qui il punto di partenza del nostro viaggio, leggere e restituire ai “non luoghi” la dignità di “luoghi” per tutti.

Abbiamo già attraversato negli anni precedenti città, paesi, piccoli borghi, d’Italia e d’Europa, con la voglia di capire, di denunciare ma soprattutto supportare tutti coloro che di fronte alla forte pressione della criminalità necessitino di supporto, di condivisione nell’azione di resistenza.

Le periferie del nostro Paese rappresentano quei fili attraverso i quali riannodare la società “spezzata”. In tanti luoghi periferici esistono amministratori locali più esposti, che subiscono intimidazioni a causa del loro operare a favore della legalità contro mafie e corruzione, ci sono associazioni, sindacati, singoli cittadini, scuole e comunità attive foriere di buone pratiche, di azioni quotidiane di valorizzazione dell’altro, chiunque esso sia. Ma sappiamo anche che in molti luoghi è l’azione indifferente o la superficialità a essere la migliore complice dell’azione criminale.

Carovana antimafie, fedele alla suo storia, intende sconfinare nei non luoghi sentendoli come luoghi, cercare e animare gli anticorpi alle mafie nei territori. Per farlo sarà necessario conoscere i codici di ciascuna periferia, perché non basta lambirla, ma bisogna attraversarla lasciandosi contaminare e introducendo segnali forti e chiari di lotta e di resistenza.

“Le parole della Carovana delle/nelle periferie” da individuare a seconda delle vertenze territoriali:

Lavorare, studiare, comunicare, fare sport, amministrare, coltivare il territorio, consumare, abitare, giocare, fare figli, associarsi, pregare, ricerca, riutilizzare, spettacoli, fare cultura, povertà, beni confiscati, suonare, muoversi, respirare, amare, acqua (sono alcune delle parole, utili per redigere il documento e definire le tappe, ovviamente ognuna declinata sul tema dell’antimafia sociale per non rendere il tema troppo astratto).