LFA Reggio, la contestazione dei tifosi: 'Andate a prendere quello che è nostro, domani giocherete da soli'

La dura protesta dei tifosi a fine partita e l'incontro con una parte della società. Mancava Ballarino

Una brutta prestazione, la sconfitta e poi la contestazione. I tifosi amaranto hanno sfogato la propria amarezza dopo un’altra brutta figura della LFA Reggio Calabria al Granillo. Di fatto la quarta sconfitta su sei partite, una delle quali ribaltata poi dal Giudice Sportivo. Un cammino deludente che va oltre le difficoltà oggettive, un percorso che con l’ultima battuta d’arresto contro il Real Casalnuovo, è sfociato con la rabbiosa reazione dei tifosi. Finito l’incontro, gran parte della Curva Sud si è trasferita fuori dal settore della Tribuna Ovest ed ha chiesto un incontro con la società. Assente il patron Nino Ballarino ed il Ds Pellegrino, si sono presentati il presidente Minniti, il DT Bonanno ed il Club Manager Peppe Praticò. Questi alcuni dei passaggi dell’intervento con tanto di megafono di uno dei rappresentanti:

Alcuni passaggi della contestazione

Noi siamo la Reggina, andate a prendere quello che è nostro. Non sappiamo quanto costa, ci siamo rotti i c…. Non possiamo venire qui e perdere con il Real Casalnuovo, questa è la prima e ultima volta, non sappiamo se la prossima ci saremo. Giocherete da soli, vai a dirlo a Ballarino, tornatevene a Catania. E non è colpa della squadra, ma la vostra. Per sostenere la squadra lasciamo le famiglie e le mogli, siamo stanchi, veniamo da anni di fallimenti, a noi interessa la Reggina 1914, sono passati troppi mesi. Siete andati a chiedere, a parlare per il marchio? Possiamo fare anche dieci anni di serie C, ma la prima cosa da prendere è il marchio e la nostra storia. Voi non siete la Reggina, la Reggina è un’altra cosa (partono i cori dei tanti tifosi presenti). Andate da Saladini, da chi volete, non aspettate il fallimento. Se non avere la forza di farlo sarà guerra. Ridateci quello che è nostro, se non siete in grado andate via”.