Silvia Romano libera, la lettera di un lettore: 'Clamore mediatico eccessivo...'

"Gioia e felicità per la liberazione ma è stata liberata in seguito al pagamento di un riscatto...". La riflessione di un lettore

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da un nostro affezionato lettore:

Premetto, come peraltro noto se non altro in ragione della mia militanza politica, di essere cattolico cristiano e, come tale, di considerare la vita il più grande dono che Nostro Signore ci ha regalato. Ritenuto inutile soffermarmi sul suo valore e sul suo significato, argomenti estranei alla mia riflessione, non posso evitare di pensare vedendo le immagini che scorrono dall’aeroporto di Ciampino dove Presidente del Consiglio e Ministro degli affari esteri, insieme con le Autorità Militari, attendono l’arrivo della cooperante liberata.

Questa liberazione per noi è gioia, felicità per la ragazza e per i suoi genitori giustamente angosciati e sofferenti per tutto questo lungo tempo. Ma liberata in seguito al pagamento di un riscatto, di una importante somma che lo Stato ha ritenuto di versare per una persona che, nel momento in cui ha scelto nobilmente di adoperarsi per aiutare i meno fortunati, sapeva anche i seri rischi e pericoli cui sarebbe andata incontro, accettandoli. Lasciando da parte la circostanza che questo Stato, per esempio, ha fatto morire Aldo Moro, anche se questa è un’altra storia, con implicazioni interne soprattutto al suo Partito di appartenenza, la Democrazia Cristiana, non mi è piaciuta la eccessiva mediaticità data all’evento.

Forse, in altri momenti, nulla quaestio.

Ma con più di 30.000 morti alle spalle, frutto di una tragedia impensabile e più grande di noi che migliaia fra medici e infermieri hanno cercato di contenere, ed a loro, si, andrebbero tributati tutti gli onori, 30.000 morti andati via tragicamente, in silenzio ed in disperata solitudine, questa “parata” mi è sembrata un fuor d’opera quantomeno inopportuno. La sobrietà, l’equilibrio, la giusta importanza e dimensione da dare alle cose rappresentano, insieme alla competenza ed alla esperienza, le doti fondamentali di una compagine governativa. Le seconde oggettivamente scarseggiano, le prime sono figlie delle seconde.

Il futuro è preoccupante.

Avv. Pino Palmisani