Locri, il centro Covid e il Tetris dei reparti

Saranno 30 le postazioni covid allestite all'ospedale di Locri. Si punta ad allestire il nuovo reparto nel padiglione di chirurgia

Nell’ospedale da campo, anzi no negli uffici amministrativi, anzi no nel padiglione occupato: l’onda di rinculo della pandemia da Covid continua a cambiare le carte in tavola sul piano emergenziale da attuare nella Locride, tra richieste figlie della polemica politica in vista dell’imminente campagna per le regionali e soluzioni “a tentoni” nel tentativo di porre rimedio ad una situazione sempre sull’orlo di una crisi di nervi.

CONTRO CONTRORDINE

Nel caos assoluto che segna l’Asp più chiacchierata (e commissariata) dell’intero sistema Italia, l’ultima notizia riguarda la sistemazione dei posti per i degenti considerati non gravi, ma che hanno comunque bisogno di assistenza ospedaliera.

Nel Tetris delle nuove postazioni da collocare nell’unico ospedale funzionante della zona (con un’utenza stimata in circa 150mila persone), archiviata definitivamente l’idea dell’ospedale da campo, sembra essere stata accantonata anche l’ipotesi di sistemare i nuovi letti, 30 quelli previsti, negli uffici amministrativi che occupano quello che un tempo era il reparto di pediatria.

Troppo complicato trovare nuovi spazi per risistemare gli amministrativi, troppo lavoro (e troppo tempo) per riattivare i sistemi fissi di distribuzione che garantiscono ai degenti l’assistenza fondamentale: l’idea di riadattare gli spazi inizialmente individuati con il sopralluogo degli uomini della protezione civile e dei tecnici della regione sembra essere definitivamente tramontata, in favore di un’altra soluzione “interna” all’ospedale di contrada Verga.

POSTI COVID AL TERZO PIANO

Stop quindi ai 40 posti di terapia intensiva, così come da programma annunciato nei giorni scorsi, in favore di 30 posti di degenza covid – a cui si aggiungeranno altre 4 postazioni di terapia intensiva ai 10 posti già disponibili in ospedale – da sistemare, probabilmente, all’interno del reparto di chirurgia, al terzo piano dell’ospedale di Locri, con conseguente trasferimento del reparto direttamente al piano di sopra, dove in questo momento sono ospitati alcuni ambulatori.

La soluzione potrebbe essere praticabile visto il concomitante blocco dei ricoveri ordinari (dallo scoppio della pandemia, in ospedale si effettuano solo gli interventi d’urgenza) e il limitato numero di pazienti che andrebbero spostati per lasciare il posto ai degenti Covid. I lavori, assicurano dall’Asp, potrebbero essere pronti in pochissimi giorni, necessari a creare una serie di muri di cartongesso per separare i percorsi dei degenti ordinari da quelli covid.

EMERGENZA COVID, CERCASI MEDICI

Ma il problema più stringente, superato (forse) quello logistico, resta quello del personale. Pochi, pochissimi, i medici e gli infermieri che dovrebbero occupare questo nuovo, provvisorio, reparto, il timore è che una volta allestite le postazioni, non ci sia poi il personale medico e paramedico necessario per mandarlo avanti.

Un problema molto serio, visto che le graduatorie della stessa Asp sono (quasi) completamente vuote.