MArRC e Liceo Artistico Preti – Frangipane: la mostra sulle Favole di Esopo – FOTO
11 Gennaio 2017 - 14:03 | di Federica Geria

di Federica Geria – Un cane, abituato a ingollarsi delle uova, vide una conchiglia; convinto che fosse un uovo, spalancò la bocca e con un violento sforzo riuscì a mandarla giù. Quando poi sentì il peso e i dolori di stomaco, – Ben mi sta – disse – perché m’ero messo in testa che tutte le cose fossero uova. – Questa favola ci insegna che chi affronta un’impresa senza riflettere può impensatamente trovarsi impigliato fra strani fastidi.
Sono le parole che si leggono sulla prima tavola esposta che incontriamo entrando nella saletta nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio di Calabria, un ambiente nel quale possiamo osservare i piccoli grandi capolavori inerenti le favole di Esopo e realizzati, nell’arco di un triennio, da studenti dell’indirizzo Arti Figurative del Liceo Artistico “M.Preti- A.Frangipane” di Reggio Calabria.
Si è da poco svolta infatti l’inaugurazione della mostra, usufruibile fino al 20 gennaio, esposizione di quarantotto fantastiche tavole che illustrano alcuni tra i più significativi racconti del primo favolista della storia, una mostra fatta di frasi e raffigurazioni, disegni, colori e sfumature uniche, che ci conduce in un viaggio da favola.
Ad introdurre, il Dirigente Scolastico Avv. Albino Barresi, insieme alla Prof.ssa Francesca Paolino, docente di Storia dell’Arte presso l’Università Mediterranea, che ha presentato il libro contenente tutta la raccolta delle favole illustrate ed esposte.
“E’ un’occasione per mettere in risalto questi lavori che già da qualche tempo erano nel cassetto, fatti dai ragazzi e dai docenti, e a cui non riuscivamo a dare una giusta valorizzazione. Questo contesto, anche grazie allo spazio che ci ha dato il Direttore del Museo, ci da la possibilità di far vedere a tutti come i nostri ragazzi facciano delle cose straordinarie, di gran fattura, dimostrando che c’è un patrimonio in città spesso sconosciuto e che andrebbe davvero valorizzato – sottolinea il Dirigente Barresi – Grazie a questa sinergia che si è creata col Museo – aggiunge – siamo disponibilissimi a far vedere che questi ragazzi hanno voglia di andare avanti, in una città che è presa da tanti problemi. Sono convinto che questa possa rappresentare una prima occasione per iniziare a far vedere le cose che si possono fare, sperando che questo Liceo, attraverso il recupero della propria storia, abbia un peso sulla città e contribuisca al suo miglioramento”.
Si passa poi ai saluti del Direttore del MArRC, Carmelo Melacrino, che con un intervento breve ma incisivo coinvolge i presenti e accende speranza:
“Bentrovati al Museo per questa nuova iniziativa, un’iniziativa nata non solo dal desiderio del M.Preti- A.Frangipane di ritrovare una sua posizione nel tessuto urbano, ma anche dal grande entusiasmo del Professore Palmeri che più e più volte ha insistito personalmente affinché questa esposizione di lavori si svolgesse qui, trovando da parte mia una risposta favorevole. Il Museo, quale è quello di Reggio Calabria, deve essere un Museo aperto e che dia speranza, quella speranza da comunicare ai giovani perché abbiano un proprio spazio, una gratificazione per il lavoro svolto, e un futuro, proprio nella valorizzazione della loro città, del loro territorio e della loro regione. E’ importante che i ragazzi e tutti voi sentiate il Museo come vostro”.
Entusiasta dell’evento la Professoressa Paolino racconta meglio la storia di questa iniziativa che “dimostra inequivocabilmente come la città abbia fame di cultura. Nonostante le difficoltà, la crisi, o forse proprio per questo, Reggio risponde tutte le volte che viene sollecitata sul piano culturale, e risponde molto bene. Questa nostra avventura è nata molto tempo fa con il Prof. Imbesi e i ragazzi, oggi sparsi in questa sala, che ne sono stati e sono i protagonisti. In particolare io l’ho fatto non solo perché sento ancora le mie radici in queste due scuole, ma anche perché ho mantenuto dei legami di amicizia e collaborazione con molti colleghi. Per questo ho risposto in modo entusiasta alla loro chiamata e ho scritto un piccolo saggio introduttivo per dare uno spessore che andasse al di là della semplice rappresentazione, un contributo scritto che è dentro questo libro graziosissimo che rappresenta una perla in un percorso in cui le scuole sono molto provate da questa crisi. Stasera vi voglio parlare di Esopo e della sua figura misteriosa avvolta nel mito”.
Dopo aver visionato attraverso un video proiettore una serie di interessanti disegni caratterizzati da diversi stili e tecniche, e provenienti da differenti epoche, la Prof.ssa Paolino invita tutti a guardare con occhi attenti le tavole degli studenti, composte da una frase centrale, immersa in una singola immagine, che riesce a condensare un intero significato e l’intera morale dalla favola. Ogni immagine infatti è talmente potente e ben fatta da farci subito indovinare di che favola si tratti.
“Tecnica molto buona, belle proporzioni, lavori nei quali si è speso davvero tanto tempo…per renderli così vivi e veri. Spero che di iniziative di questo genere ne maturino tante altre. La scuola oggi deve fare da sola tante cose, deve scegliere da sola la sua strada. L’autonomia deve essere spesa intelligentemente”, conclude così la Prof.ssa Paolino, lasciando l’ultimo intervento alla Prof.ssa Ines Cutellè, che riconosce al Prof. Imbesi il grande merito di “aver lasciato che i ragazzi esprimessero il loro stile, dai disegni traspare lo stile personale e soggettivo di ciascun ragazzo. Il bello e il pregio, dal punto di vista didattico, è proporre questo: leggere, interpretare e traslare con quel linguaggio umile, sintetico, immediato incisivo che è il linguaggio figurativo, che possiamo vedere oggi qui e che accomuna tutte queste tavole”
E noi condividiamo e sottoscriviamo le parole con cui la Professoressa conclude l’incontro “Spero che questi ragazzi abbiano tante soddisfazioni, così che possano comprendere che ciò che loro fanno, non finisce entro i confini della scuola. Bravi ai ragazzi e auguri!”.
