Minicuci sbotta ancora in Consiglio: ‘Non sono come Castorina che non sa che c…o approva’

Nuovo siparietto in aula protagonista il capo dell’opposizione e il capogruppo del Pd, che chiede l’espulsione

Dopo un lungo preliminare dedicato prima al minuto di raccoglimento in memoria del reggino Antonio Megalizzi, vittima di un attentato a Strasburgo nel dicembre del 2018, e al caso giudiziario che ha visto protagonista Massimo Ripepi, sono andate in scena le “Minicuciadi”. Le chiameremo così le sortite dell’ex candidato a sindaco del centrodestra che non manca di caratterizzare con le sue dichiarazioni ogni riunione della massima assemblea cittadina.

Collegamenti da rivedere

Antonino Minicuci

In uno dei suoi primi interventi nell’aula Battaglia, Nino Minicuci aveva evidenziato il pessimo stato di salute dell’impianto audio, per la verità al centro di continue polemiche almeno nell’ultimo ventennio.

Una protesta sacrosanta che va nella direzione di poter permettere a tutti i consiglieri di potersi esprimere in maniera chiara dentro l’aula sia per i colleghi, sia, in epoca di streaming spinto a causa del covid, per chi prova a seguire da casa i lavori del Consiglio.

Tuttavia, Minicuci, spesso e volentieri si è collegato in video conferenza per prendere parte ai vari Consigli convocati negli ultimi mesi rimanendo vittima del proprio audio. La buona volontà messa in evidenza dalle presenze alle sedute infatti si scontra con la pessima qualità del collegamento di cui dispone.

Da qui una serie di siparietti, in primis tra lui e il presidente dell’Assemblea, Enzo Marra, che ha spesso suggerito al capo dell’opposizione di dare una sistematina ai suoi strumenti digitali. Ma non solo. Perché durante le sedute si assiste ad interminabili momenti in cui Minicuci è alla ricerca dell’angolo giusto per trovare una potenza di segnale adeguata a trasmettere nitidamente immagine e audio.

“Si sposti e provi a parlare”, “ecco ora la sentiamo”, “non si capisce niente”, sono le frasi più pronunciate a Palazzo San Giorgio, insieme ai classici fuori onda: “ma cosa ha detto?”

E la storia si è ripetuta anche oggi.

La lite con Castorina

antonino castorina

“Se il collegamento non funziona non è che il Consiglio comunale di Reggio Calabria può essere ostaggio del collegamento di Minicuci”.

La frase è del capogruppo del Pd Nino Castorina che dopo l’ennesimo batti e ribatti tra Minicuci ed il presidente Marra, in maniera anche stizzita, ha provato a dare una svolta alla macchinosa approvazione degli Indirizzi per le nomine dei rappresentanti del Comune nelle partecipate. Naturalmente perché i continui interventi di Minicuci, desideroso di apportare modifiche al testo in discussione, rallentavano la votazione dei singoli articoli che la maggioranza avrebbe voluto fare velocemente.

“Visto che anche altri sei consiglieri – ha continuato Castorina- sono collegati in maniera normale, in remoto, chiedo al presidente gentilmente se si può procedere in maniera organica e spedita, come si fa in tutti i consigli comunali del mondo alla votazione del Regolamento, perché siamo da mezz’ora a cercare di capire se il collegamento da non so dove, funzioni. Questo non è consentito perché, massima disponibilità, ognuno può presentare gli emendamenti che vuole, ognuno può discutere nel merito di tutto, se uno ha interesse gli emendamenti si mettono anche per iscritto, ma siamo da mezz’ora ostaggio di un collegamento che non funziona. E non è una cosa normale, anche perché tutti questi documenti sono discussi preliminarmente in Commissione”.

Enzo Marra ha provato a riportare quindi sui binari giusti la discussione, ma Minicuci irrompe nuovamente:

“Presidente io ho lavorato per fare quelle proposte, non sono come Castorina che non sa quello che cazzo approva”.

Subito si è alzato in sottofondo un vocio di sdegno, e l’immediata replica del capogruppo del Pd:

“Io non consento a nessuno di utilizzare questo linguaggio nell’aula che rappresenta i cittadini di Reggio Calabria. Presidente la prego di richiamare il consigliere Minicuci e di non consentire più questo linguaggio in aula e se continua nuovamente chiedo l’espulsione. Perché non è possibile che un consigliere del Comune di Reggio Calabria, collegato da Massa Carrara si rivolga in questi termini”.

Enzo Marra però, neanche a dirlo, non ha sentito quanto detto da Minicuci che in sottofondo come se nulla fosse successo continua a parlare in splendida solitudine.

Così il presidente, raccogliendo i suggerimenti del segretario generale, per l’occasione Barreca, adotta una formula tecnica: votiamo l’articolo nella sua interezza perché Minicuci non riesce a presentare il suo emendamento per problemi di collegamento.

Ma Minicuci non replica. Questa volta ha preferito chiudere l’audio del collegamento incriminato.