Moti di Reggio 1970-2020. I numeri della rivolta
Un riepilogo della rivolta attraverso cifre e numeri
14 Luglio 2020 - 09:59 | Redazione
E’ il giorno del racconto dei Moti di Reggio.
Oggi in città tutti rievocano un ricordo, un aneddoto legato a quei mesi in cui la città si trovò in piena rivolta.
Tra i tanti spunti offerti un trafiletto pubblicato da Calabria.Life riporta i numeri della rivolta. Cifre che testimoniano il dramma di quel periodo.
“Ancora oggi è difficile mettere nero su bianco i numeri definitivi della Rivolta di Reggio: iniziò il 14 luglio con uno sciopero generale e le prime barricate improvvisate, si quietò il 9 novembre 1971, con il ripristino delle libertà costituzionali per la città, che con il decreto il ministro dell’Interno Restivo aveva sospeso il 6 febbraio dello stesso anno”.
E ancora.
“I morti all’interno dei fatti di Reggio sono 5: Bruno Labate, Angelo Campa–nella, Carmine Jaconis e i due poliziotti Vincenzo Curigliano e Antonio Bellotti. Il primo stroncato da un infarto durante un attacco dei dimostranti alla Questura di Reggio, il secondo colpito da una assurda sassaiola contro il treno che portava a casa il suo reparto, il II celere di Padova. Dobbiamo aggiungere a queste morti “della rivolta” le sei vittime del Treno del Sole del 22 luglio, il cui attentato non aveva niente a che vedere con i disordini reggini? E non si devono calcolare le cinque giovani vite di soldati stroncate accidentalmente durante i 16 mesi della rivolta? E non si dovrebbe aggiungere la misteriosa fine di cinque ragazzi anarchici che forse avevano scoperto carte “pericolose” sui disordini di Reggio e il probabile coinvolgimento di servizi deviati?
Il bilancio è quasi 500 feriti tra le forze dell’ordine, oltre mille tra la popolazione civile, almeno dieci mutilati o invalidi permanenti. 1231 persone denunciate, di cui 446 in stato di arresto.
I danni economici per la città di Reggio sono stati di svariate decine di miliardi di lire, impossibile calcolare quanto costò allo Stato questa rivolta frutto della “follia” di cittadini disperati e di politici indifferenti e volutamente distratti.