Movimundi, il cammino "A path for Gaia" prosegue a Roccella Ionica

Movìmundi - A Path for Gaia prosegue il cammino iniziato a Locri, dopo la tappa in piazza Portosalvo a Siderno, appuntamento a Roccella Jonica

«Movìmundi è un grido collettivo al femminile… ma è il grido di tutti!».

Con queste parole Arturo Rocca, presidente dell’“Osservatorio Ambientale – Diritto per la Vita”, conclude il suo intervento e la staffetta dei contributi di docenti ed esperti che hanno animato il pomeriggio del secondo venerdì di Greta, iniziato con la proiezione di documentari e video-messaggi sui cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile [a cura delle docenti Silvia Capogreco e Maria Mazzei].

È il grido della Terra! E dalla Terra, dalla strada… “We will rock you” – “ti culleremo” – è stato il grido del flash mob, che vogliamo rivolgere oggi alla Terra: ti culleremo, Madre Terra, come tu hai cullato e continui (fino a quando?) a cullare-ospitare noi! È il grido di Movìmundi che non può che essere femminile… perché è grido etico, poietico – profondamente politico! Riconoscersi ospiti è il primo atto etico (da ethos: dimora, casa…) necessario per poter ospitare-cullare e curare-ricreare Madre Terra: vero atto poietico, atto di cura nei confronti della Casa comune, che è originariamente atto femminile…  non perché riguardi solo le donne, ma perché uomini e donne devono rivolgersi alla loro parte femminile (interiore) – l’ANIMA – per poterlo esercitare.

Atto mistico-politico rivoluzionario che parte dall’anima, dall’interiorità… e che non è intimismo (cura di uno spazio privato, individualistico) ma un modo nuovo di guardare e abitare il mondo, la Terra, il Cosmo – dal di dentro, da anima ad anima, da soggetto a soggetto –, per ri-creare una “comunità mistico-politica” che è insieme umana e cosmica. “Guardami dentro, guardami dentro!” [dal brano “Mad world” di Gary Julies, cantato da Isabella Orlando accompagnata da Giada Cataldo alla pianola].

Occorre «ricucire i legami e reinventarci la comunità, un orizzonte collettivo a partire dai gesti quotidiani» [Arturo Rocca, citando Raphael Glucksmann in “I figli del vuoto”], da quei gesti di cura che si apprendono e si attuano nelle nostre case e che devono estendersi alla Casa comune. Occorre una “conversione ecologica integrale”, un cambiamento profondo che riguarda le relazioni in ogni ambito della vita e della società – educazione, politica, economia – [Concetta Bosco, docente – citando l’enciclica “Laudato si’”].

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” è la testimonianza materna di Rosanna Callipari (docente), citando il Mahatma Gandhi, la Grande Anima. «Relazioni autentiche, di fiducia e rispetto che esigono un lavoro di cambiamento interiore. Perché viviamo in un territorio in cui non si è ancora capaci di amare le persone… per amare un albero ce ne vorrà di tempo!» [Massimiliano Capalbo, scrittore/imprenditore]. Eppure senza gli alberi e le piante la vita sulla Terra non sarebbe possibile. Essi sono il respiro della Terra, gli “amici dell’uomo” [Tina Triunviri, docente].

Riconoscere che siamo tutti legati, interconnessi in una fragile e preziosa trama di relazioni (uomini, animali, piante, cosmo) è il primo passo di un cammino di responsabilità e impegno concreto. Questa è la “sfida etica” alla quale oggi siamo tutti chiamati: non perché dobbiamo, ma perché amiamo! Riscopriamo il “gusto” sapiente della corresponsabilità, dell’agire insieme… non per un imperativo morale, ma per amore e per una consapevolezza nuova. Torniamo ad avere fiducia in noi stessi, fiducia nell’uomo – meravigliosa creatura dell’universo – e nella sua capacità di ricrearsi e “cambiare rotta” per salvare le sorti del pianeta e di tutte le sue creature. Soprattutto dei bambini che, insieme ai “migranti ambientali”, sono le vittime innocenti del riscaldamento globale e dei conseguenti cambiamenti climatici [Giovanna Triunviri, docente].

Riscopriamo il gusto di sognare insieme una vita e un mondo in armonia con la Natura [il sogno del WWF – Martina Comito, vicepresidente del WWF RC].

“I sogni nei quali sto morendo sono i migliori che io abbia mai avuto” [“Mad world”]. Consapevoli che il nostro non è il “mondo perfetto” raccontatoci da Nuccia Drago (psicologa e psicoterapeuta) nella sua fiaba “I draghi filosofi Eraclito e Talete” [letta da Natalia Agostino, Rosalia Catalano e Maria Valentina Agostino].

Ma, aiutati dai bambini (e dal bambino che è in noi) e dalla loro immaginazione, possiamo dare ascolto alla saggezza dei draghi filosofi: queste magiche creature del mondo perfetto che, in ogni epoca di crisi e nuove trasformazioni, scendono sulla Terra – magari sotto sembianze umane – ad annunciarci che un mondo più bello è ancora possibile… e che “l’amore è un’arma invincibile quando ci si crede fermamente”.

Fonte: Maria Valentina Agostino